Le farmacie, con ricavi medi dichiarati di 1.060.900 euro, risultano essere la professioni con i ricavi più alti. E' quanto emerge dall'analisi degli studi di settore per l'anno 2012, riguardante le persone fisiche, appena pubblicata dal Ministero dell'Economia. Tuttavia, occorre ricordare come ogni anno le associazioni di categoria dei farmacisti contestino la definizione di “ricchi” attribuitagli dalla stampa in base ai dati dello studio di settore, che non terrebbero conto di diversi aspetti, primo tra tutti il fatto che le farmacie siano ai primi posti della classifiche perché pagano le tasse fino all’ultimo centesimo e non perché siano “ricche”. Questo anche perché, come ricordato dalle organizzazioni di categoria, una parte consistente del fatturato della farmacia è dovuto a medicinali erogati per il Ssn e questo importo è assolutamente certificato. Inoltre, la somma citata Dipartimento di finanza pubblica sugli studi di settore si riferisce al reddito lordo e, come spiegano i farmacisti, comprende redditi diversi, quali i redditi da lavoro del titolare e di eventuali collaboratori, se la farmacia è un’impresa familiare; i redditi da lavoro dei soci, se la farmacia è gestita da una società di farmacisti; il reddito da capitale investito.
Tornando alle tabelle dell'Economia, subito dopo le farmacie, tra le persone fisiche, troviamo gli studi odontoiatrici con ricavi medi di oltre 132mila euro. Il terzo posto vede la presenza dei laboratori di analisi cliniche e ambulatori con poco meno di 97mila euro. Occupano, invece, il fondo della classifica, le attività paramediche indipendenti - così le definisce il Ministero - con poco meno di 29mila euro e gli psicologi con 25mila.
Passando poi all'analisi delle società professionali, qui troviamo in cima gli studi odontoiatrici con 238mila euro, seguiti dai laboratori di analisi con 233mila euro. E poi ancora gli studi medici generici convenzionati o meno col Ssn, studi di radiologia e radioterapia, prestazioni sanitarie svolte da chirurghi, altri studi medici e poliambulatori specialistici con 222mila euro circa, le attività professionali paramediche indipendenti con 184.600 euro, i servizi veterinari con 102mila euro circa e, infine, le attività professionale svolta da psicologi con 72.600 euro.