"Condividiamo ancora una volta la protesta di chi lavora nei punti nascita alle prese con i problemi di sempre, acuiti dalla assoluta mancanza di risposte da parte di Governo e Regioni e dai ben noti effetti di tagli indiscriminati di posti letto e blocco del turn over". Così in una nota l'Annao Assomed è tornata sullo
stato di agitazione dei ginecologi.
"Sono noti a tutti – ha commentato il sindacato - i problemi della sicurezza dei luoghi di lavoro ed i costi della cosiddetta medicina difensiva, dovuti principalmente all’esponenziale aumento della conflittualità legale. Le linee guida prodotte in questo campo, derivate per lo più da società scientifiche di origini anglosassoni, vanno applicate e adattate ad un Paese lungo, stretto e con tante piccole isole, come il nostro, tenendo conto anche delle criticità di collegamenti stradali o marittimi, per non negare il diritto alla nascita a parte non marginale dei cittadini italiani".
"Quello che è certo - ha concluso l'Anaao - è la necessità assoluta ed impellente che questo Paese si doti al più presto di una legge specifica sulla responsabilità professionale che dia risposte chiare ed esaustive. Interesse di tutti deve essere l'obiettivo 'ospedale sicuro', sicuro sia per chi dovesse aver necessità di accedervi, sia per chi ha scelto di identificarlo con la propria vita lavorativa".