“I medici di medicina generale – si legge in una nota della Fimmg - salvo lodevoli eccezioni riscontrabili in alcune Regioni, sono costretti ad affrontare consistenti costi per garantire lo sviluppo dell’informatizzazione voluto dal Governo. C’è la necessità di adeguare sia i collegamenti telematici che gli applicativi (software) degli studi medici e di rinnovare il parco macchine hardware”.
Secondo il principale sindacato dei Mmg, i camici bianchi non sono “attualmente in condizione di trasferire i dati della propria attività da un applicativo a un altro scegliendo quello più conveniente, sia in termini di qualità che di costi, per la mancanza di standard di riferimento che permettano un soddisfacente trasferimento degli stessi dati. Per quanto riguarda i contenuti dei software ci vengono riferiti diversi problemi riguardo la sicurezza informatica e la presenza di pubblicità”.
Queste, dunque, le problematiche che hanno portato la Fimmg a decidere “di invitare oggi a un tavolo tutti i produttori di programmi per la medicina generale per cercare una soluzione a questi problemi”. La FIMMG ha costituito un gruppo di lavoro (Filippo Anelli segretario regionale Puglia, Vittorio Boscherini segretario regionale Toscana, Sabatino Orsini Federici segretario regionale Umbria), coordinato da Renzo Le Pera, responsabile della Commissione informatica nazionale, per affrontare con i fornitori di programmi i diversi aspetti e a trovare per i medici le soluzioni migliori e più sostenibili.
Dalle Software house è stato richiesto un intervento alla Fimmg per ridurre la complessità e la variabilità delle modalità di trasmissione dei flussi richiesti dai diversi soggetti (Mef, Inps, Regioni e Asl).
“La Fimmg si impegna a farsi carico di individuare ed eventualmente contrattualizzare i requisiti che devono avere i programmi informatici utilizzati dai medici di famiglia, anche per rispondere efficacemente a quanto previsto dagli accordi nazionali e regionali” ha dichiarato il segretario nazionale del sindacato, Giacomo Milillo, al termine dell’incontro.