Si è tenuta giovedì scorso in Camera di Consiglio l’udienza della III sezione del Consiglio di Stato nella quale si sono discusse le istanza cautelari di Roma Capitale nell’ambito delle impugnative proposte avverso le sentenze del TAR Lazio che avevano annullato il provvedimento capitolino di “Revisione straordinaria della pianta organica delle farmacie – anno 2012” con il quale erano state individuate le 119 nuove farmacie istituite ai sensi dell’articolo 11 della novella Legge 27/2012.
Il provvedimento ha accolto le citate istanze cautelari sospendendo l’esecutività delle sentenze del TAR Lazio del 19 giugno scorso ottenute da alcuni farmacisti romani i quali lamentavano in particolare il conflitto d’interessi del Comune quale “buon amministratore” e quale imprenditore di farmacie, nonché l’incompetenza della Giunta Comunale ad assumere il provvedimento in parola.
Di talché le farmacie romane individuate con il provvedimento della Giunta Capitolina del 22 maggio 2012 potranno ora essere assegnate attraverso il concorso straordinario bandito dalla Regione Lazio ma con una “prescrizione” ovvero con “l’esclusione dell’assegnazione delle specifica sede, la cui istituzione con il ricorso di primo grado i ricorrenti hanno ritenuto lesiva”
In definitiva un “via libera” all’assegnazione delle nuove farmacie romane ma con l’esclusione di quelle che i ricorrenti romani ritenevano lesive dei propri interessi.
L’udienza pubblica per la discussione del merito è ora fissata per il 20 marzo 2014 e, forse, a quella data avremo, finalmente, la definizione della “querelle” che dura ormai da quasi due anni.
Avv. Paolo Leopardi