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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Lavoro e Professioni

Macellazioni rituali. Ministero chiede più controlli. Veterinari: “Mancano risorse e personale"

immagine 16 novembre - Iniziano oggi le celebrazioni per la “Festa del sacrificio”, rituale musulmano che prevede l’uccisione di pecore e capre. Con una circolare, il ministero della Salute ha chiesto di rafforzare i controlli per evitare che le macellazioni avvengano fuori dalle procedure autorizzate. La Sivemp replica: “La veterinaria pubblica soffre la mancanza di personale e di coordinamento con e tra le Forze di Polizia. Non accetteremo che ci vengano imputate carenze causate da queste criticità".
Da oggi il mondo mussulmano celebra la “Festa del sacrificio” e lo fa con l’uccisione di pecore e capre. Il precetto secondo il quale il fedele maggiorenne debba sgozzare personalmente l’animale fa sì che, nonostante la legge permetta la macellazione rituale e quindi senza stordimento preventivo, più dolorosa delle altre tecniche, solo ed esclusivamente nei macelli specificatamente riconosciuti, possano ancora esserci, come negli anni passati, casi di uccisioni in case, garage o giardini.
Per questo il ministero della Salute, con Circolare prot. n. 0033999 del 12 novembre 2010 comunica ai Servizi Veterinari che “si potrebbe verificare il rischio di macellazioni secondo rito in strutture non autorizzate ai sensi del D.lgs. 333/98 o addirittura al di fuori dei normali impianti di macellazione”; sottolineando perciò la necessità di “rafforzare la vigilanza, eventualmente con l’ausilio delle Forze dell’Ordine”, in particolare “al fine di evitare che vengano praticate macellazioni clandestine, in contrasto con le norme di protezione animale”.
Al ministero si unisce anche l’appello della LAV (Lega anti vivi sezione). “Sono da rispettare, inoltre, “le normative sulla corretta identificazione degli animali (codice individuale o di allevamento a seconda dell’età dell’animale), sul trasporto anche del singolo animale (solo mezzi autorizzati dalla Asl e con certificazione veterinaria di partenza e uso farmaci), visita veterinaria pre e post macellazione”, sottolinea Gianluca Felicetti, presidente della LAV, aggiungendo che, “vista la presenza nei normali circuiti distributivi, di carni “halal” o “kosher” da animali scartati dopo la macellazione”, deve essere garantito “il chiaro riconoscimento delle vendite in supermercati e macellerie”.

La chiamata alle armi è stata però rispedita al mittente dalla Sivemp (Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica), che ha anzitutto osservato come la circolare del ministero sia pervenuta solo ieri ai destinatari e ha quindi ricordato le criticità del settore che rendono difficile qualsiasi rafforzamento degli interventi. "Pur essendo innegabile che la tutela del benessere animale è un dovere primario del servizio pubblico, i servizi veterinari si trovano oggi in grave difficoltà, ricevendo in poche ore centinaia di sollecitazioni e segnalazioni affinché, proprio a tutela del benessere animale, non vengano consentite macellazioni con modalità diverse da quelle previste per legge. I veterinari pubblici - afferma la Sivemp - sono bersaglio di frequenti intimidazioni in relazione all’espletamento di attività preventive, assai meno pericolose di quelle repressive ed in particolare di quelle che il ministero vorrebbe incrementare per fermamente reprimere le macellazioni clandestine per motivazioni religiose”.
Secondo la Sivemp, oltre alla carenza di risorse dei servizi veterinari, il sistema soffre della "chiara impossibilità di adeguato affiancamento da parte delle Forze dell’Ordine senza una preordinata strategia di collaborazione e cooperazione, preventivamente programmata e condivisa, ripetutamente richiesta dal Sivemp, tuttora senza risultato”.
Per questo i veterinari pubblici annunciano di non essere disposti “a mettere a repentaglio la propria sicurezza qualora dovessero effettivamente concretizzarsi situazioni come quelle paventate dal Ministero e le medesime non risultassero gestibili, ove necessario, con la partecipazione di forze di polizia. Ai veterinari pubblici – conclude la nota della Sivemp - non potranno essere imputate carenze in vigilanza laddove macellazioni che mettessero a repentaglio la sicurezza alimentare ed il benessere degli animali non potessero essere perseguite a causa delle già più volte lamentate carenze di risorse di personale di vigilanza e di coordinamento con e tra le forze di polizia”.
 
16 novembre 2010
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