Allo Snami la legge Balduzzi non ha mai convinto e così è anche per l’
atto d’indirizzo. “È nata – specifica Testa - su imposizione e senza concertazione se non con i soliti noti e senza considerare realmente le modalità di lavoro dei MMG, tanto gradite ai Cittadini. E' figlia del governo Monti che oggettivamente non ha lasciato molti nostalgici e che ipotizza uno scenario di ristrutturazione del territorio senza investimenti, cioè a costo zero. Ovvero indica presunti risparmi nella gestione degli ospedali da reinvestire nel territorio. Insulto all’intelligenza dei Medici che sanno benissimo distinguere le bugie dal realizzabile e sanno che «la moltiplicazione dei pani e dei pesci» attiene a livelli ben superiori”.
Per Testa c’è poi il problema dei distacchi. “L'abolizione dei distacchi sindacali con conseguente morte dei sindacati puri che non hanno entrate se non dalle quote degli iscritti. E’ un attacco diretto alla libertà sindacale, impedendo di fatto ai legittimi rappresentanti di esercitare il loro diritto costituzionale. Non essendo i medici di medicina generale dei dipendenti, i quali vanno in "permesso sindacale" retribuito, avranno oggettivamente grosse difficoltà a sostenere i costi della rappresentanza”.
Per queste ragioni lo Snami propone di abrogare la Balduzzi. “È chiarissimo che senza la legge Balduzzi non ci sarebbe stato questo atto di indirizzo obbrobrioso e pericoloso che non va bene a nessuno. Stranamente alcuni continuano a decantare le caratteristiche “innovative” di questa legge per poi prendere le distanze dalle naturali conseguenze pratiche che ne scaturiscono. Né serve cercare di dare le colpe alle Regioni. Se abrogassimo la legge Balduzzi sparirebbero anche le creature mostruose nate dai suoi parti distocici”.