Lo hanno messo a punto i medici e i tecnici sanitari dell’area radiologica e sarà la base di riferimento da sottoporre alla Conferenza Stato Regioni. Per la prima volta sono individuati con chiarezza ambiti e responsabilità dell’operato delle diverse figure dell’Area della radiologica. Il prossimo 17 dicembre ultimo esame al Ministero della Salute dove dovrebbero confluire anche altri contributi dall’AIFM, AINR, AIMN e AIRO.
In particolare sono evidenziati le funzioni, i ruoli e le responsabilità dei diversi professionisti e “ribadita l'importanza – come sottolinea
Alessandro Beux presidente dei Tsrm - del ragionare in termini di Area Radiologica, nella sua complessità di sistema, sia per quanto riguarda il principio di giustificazione che per i modelli organizzativi e di erogazione delle prestazioni. Si dichiara come non sia possibile separare l'aspetto clinico-radiologico da quello tecnico, in quanto elementi costitutivi della prestazione radiologica; il tutto gestito con responsabilità oggettive, da professionisti competenti, qualificati e autonomi”.
Il 20 novembre scorso, il documento è stato recepito dal Tavolo Tecnico del Ministero della Salute, "che - spiega sempre Beux - lo ha ritenuto punto di riferimento da sottoporre alla Conferenza Stato Regioni, accompagnato da una nota di presentazione esplicativa”.
“Si tratta di un documento chiaro, puntuale e assolutamente condivisibile, come dimostra il fatto che sia stato sottoscritto da tutte le parti coinvolte”, ha osservato
Carlo Faletti, presidente Sirm.
Ricordando come il documento “declini in modo preciso, in base alla vigente legislazione, chi fa cosa, come e quando”, Faletti ha voluto sottolineare come questo fosse “in realtà già chiaro ai medici e ai tecnici”. Tuttavia, ha spiegato il presidente della Sirm, “il
caso di Marlia ha fatto emergere delle preoccupazioni e quindi la necessità di ribadire senza mezzi termini un principio importantissimo: la responsabilità della procedura non può che essere del medico. Ma al di là dei singoli casi, tra tecnici e medici non c’è mai stato disaccordo su questo”, ribadisce il presidente Sirm.