Il segretario nazionale Smi, Salvo Calì, durante la sua relazione presentata stamani al Congresso nazionale del sindacato, si è scagliato violentemente contro il ministro Brunetta sul tema dell’invio dei certificati di malattia on line. “Non sono comprensibili gli obblighi e le sanzioni riguardo ai flussi informativi di studio e alla trasmissione telematica dei certificati di malattia – ha concluso il segretario -. Solo chi ha una visione rozza, arrogante e autoritaria delle relazioni sindacali, solo chi ritiene che dall’altra parte vi sia una categoria di accattoni, può informare la sua azione alla violenza verbale e normativa”.
Passando poi a parlare di federalismo, Calì ha evidenziato come questa possa essere un occasione per recuperare una dimensione unitaria del Paese, “riscrivendo le regole che consentano di assicurare i diritti costituzionalmente sanciti”.
“Con tutti i suoi limiti, le sue contraddizioni, i suoi scarti di efficienza ed efficacia tra Regioni – ha proseguito il segretario Smi - il nostro Ssn non solo è uno dei migliori al mondo, ma è anche uno dei pochi indicatori socioeconomici nazionali che gli osservatori nazionali valutano molto positivamente”.
In questo contesto i costi standard possono essere accettati, ma solo se ad essi corrisponderanno anche prestazioni standard. “Non vorremmo – ha concluso Calì – che il costo standard finisse per rappresentare la teorizzazione giustificazioni sta dei razionamenti di spesa, e che quindi si possa rientrare nei parametri solo tagliando servizi e prestazioni producendo un’applicazione dei Lea a macchia di leopardo”.
G.R.