La Cimo Asmd“non è contraria a modificare le competenze delle professioni sanitarie, ma chiede una legge che definisca con chiarezza percorsi formativi e ruoli perché in questi anni si sta assistendo ad un assalto alla professione medica, in particolare all’interno del sistema sanitario nazionale, con le Regioni che tentano di imporre un’omologazione alla dirigenza sanitaria e amministrativa che svilisce il lavoro del medico dipendente”. Ad affermarlo è il presidente nazionale della Cimo Asmd, Riccardo Cassi, dopo le polemiche suscitate dall’
esposto degli Ordini dei Medici di Bologna su alcune sperimentazioni regionali che attribuiscono competenze mediche a personale infermieristico così come già avviene in altri Paesi “che hanno però una legislazione completamente diversa”.
Per questo Cassi lancia un appello al ministro della Salute Ferruccio Fazio per “modificare subito con una legge nazionale le competenze delle professioni sanitaria, una delibera regionale non basta”. Secondo Cassi, “l’Ordine di Bologna ha messo in evidenza il problema che in Italia la laurea infermieristica non è sufficiente, e per assolvere determinati compiti sono previsti corsi formativi regionali. Ma è giusto – si chiede il presidente Cimo – attivare sperimentazioni e sviluppare nuove competenze sanitarie ‘a macchia di leopardo’ senza alcuna normativa nazionale, al tempo stesso senza escludere il Medico dalla responsabilità civile e penale che il giudice, comunque gli attribuisce? I cittadini sono sufficientemente tutelati e informati?” .
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