“In Italia vi è una mancanza di strutture dedicate alla terapia intensiva pediatrica, soprattutto in alcune Regioni del Sud. Io, ad esempio, da siciliana, posso dire che sull’Isola è presente una sola terapia intensiva pediatrica. In tutti questi casi si è costretti a ricoverare i bambini insieme agli adulti, non essendoci spazi a loro dedicati. I risultati di tutto questo si possono facilmente evincere dai tassi di mortalità più elevati registrati”. Questa la denuncia di
Marinella Astuto, futuro presidente della Società di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica italiana, da noi intervistata in occasione dell’apertura dei lavori del 13° Congresso nazionale oggi a Roma.
“In Francia i bambini al di sotto dei 3 anni non possono essere operati in ospedali non pediatrici. Noi, invece, siamo ancora indietro sotto questo profilo vista la scarsa diffusione sul territorio di strutture dedicate”, ha spiegato Astuto. Altra carenza rispetto ad altri Paesi europei è quella riguardante la formazione. “In Italia mancano percorsi dedicati alla formazione in anestesia e terapia intensiva pediatrica e neonatale, questa è una delle principali battaglie che la Sarnepi porta avanti da anni”.
Ad illustrare i lavori di questa tre giorni è stato il presidente del 13° Congresso,
Giorgio Conti. “Ci sarà il confronto con specialisti provenienti da diverse realtà, soprattutto dal Nord America ed altri Paesi europei: al centro i molti nuovi farmaci e le tecniche innovative capaci di incrementare sempre più la sicurezza per i bambini. Nei prossimi giorni ci sarà poi un focus sulla terapia intensiva respiratoria, in particolare sulle nuove strategie come il ricorso al surfattante per neonati e bambini”.
“La giornata di sabato, poi – ha concluso Conti – sarà dedicata alle terapie del dolore e alle cure palliative per i piccoli pazienti oncologici. Ci saranno anche corsi ad alta specializzazione sulla ventilazione non invasiva, nonché il primo corso al mondo dedicato alla gestione del bambino con trauma grave”.