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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Remunerazione farmacie e distribuzione diretta. Assofarm sollecita Aifa. Gizzi: "Subito le nuove norme"

immagine 13 novembre - “Non sono più possibili ritardi e tentennamenti per il rinnovo della remunerazione. E sulla distribuzione diretta serve un ripeensamento perchè essa non offre affatto maggiore efficienza". Le due tematiche al centro dell'incontro dell’incontro di lunedì scorso con il direttore generale dell’Agenzia italiana del Farmaco, Luca Pani. 
Approvare in fretta il nuovo sistema di remunerazione e ripensare la distribuzione diretta, che non offre maggiore efficienza rispetto ad altre soluzioni ma sottrae risorse economiche alle farmacie territoriali costringendo peraltro il cittadino a recarsi presso la farmacia ospedaliera. “Se lo stesso cittadino potesse trovare gli stessi farmaci nella Farmacia più vicina a casa propria, risparmierebbe tempo e denaro”. Sono questi i temi su cui il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, ha sensibilizzato il direttore generale di Aifa Luca Pani in occasione di un incontro lunedì scorso.

Per Gizzi, infatti, “non siano più possibili ritardi e tentennamenti per il rinnovo della remunerazione, e siamo altresì convinti che la definizione della nuova remunerazione non possa avvenire a livello regionale. La Nuova Remunerazione deve essere realizzata quanto prima perché essa è il perno attorno al quale muterà il quadro delle risorse disponibili e dei servizi erogabili dalle farmacie”. Secondo il presidente di Assofarm, inoltre, “pur nel rispetto del federalismo regionale, si devono contrastare provvedimenti che rischiano di degradare il principio di eguale diritto all'assistenza sanitaria pubblica per tutti i cittadini italiani".

"Entrambi, distribuzione e remunerazione – ha spiegato il vicepresidente il vice presidente di Assofarm, Francesco Schito - sono strumenti con i quali intendiamo rilanciare la farmacia italiana, chiedendo per essa nuove risorse a fronte però dell'erogazione di servizi che da un lato possano contribuire alla riduzione della spesa sanitaria nazionale nel suo complesso, e dall'altro possano offrire servizi sanitari più efficienti ed efficaci al cittadino”.

 
13 novembre 2013
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