Le associazioni dei professionisti del Counseling replicano ad una nota sull'abusivismo del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi curata dal presidente dell'Ordine della Toscana respinfgendo "la pesante accusa nei confronti di alcune categorie professionali, tra cui quella dei counselor, accusandoli di mettere in atto pratiche dall’esito “incerto, controproducente e dannoso”.
“Le associazioni – prosegue la nota - ritengono che sia vergognoso che si agiti lo spauracchio della salute pubblica per difendere interessi corporativi che con la salute e la tutela del cittadino non hanno niente a che vedere. L’Ordine degli psicologi vorrebbe ricondurre tutte le pratiche volte al benessere personale a sé, pretendendo di arginare professioni storiche come la pedagogia o emergenti come il counseling e liquidandole come interventi abusivi. Quanto sostenuto dall’Ordine degli psicologi, oltre ad essere totalmente autoreferenziale, è privo di qualunque riscontro scientifico”.
“Tutte le associazioni (Colap-Aico-Ancorc-Aproco-Assocounseling-Cncp-Faip Counseling-Federcounseling-Reico-Sicool) – conclude il comunicato - intendono opporsi con fermezza a quanto espresso dall’Ordine degli psicologi, ribadendo l’assoluta libertà del cittadino di scegliersi il professionista a cui rivolgersi per il raggiungimento del proprio benessere, e ricordando che il counseling non si occupa di interventi riservati per Legge alla categoria degli psicologi”.