Blocco del contratto, dell’adeguamento delle indennità di esclusività e di posizione, blocco dei trattamenti accessori in vigore da anni ed ora prorogati ancora con la nuova legge di stabilità hanno causato ai medici italiani un salasso in termini di perdita di potere d’acquisto e di emolumenti in busta paga che può arrivare a sfiorare i 70mila euro nel periodo 2010-2014.
Lo denuncia l’Anaao Assomed che ha calcolato la perdita per i medici del Ssn conseguente all’insieme dei provvedimenti sul pubblico impiego delle ultime manovre.
In particolare la perdita di retribuzione complessiva per i medici dovuta al blocco dei contratti per il quinquennio 2010-2014 è calcolata in 27.882,06 euro a testa.
La perdita di potere d’acquisto consolidata, dunque con riferimento al triennio 2010-2012, è stata per il primo anno di 1.311,23 euro, per il secondo 3.683,92 euro e per il terzo di 6.387,76 euro. Per il futuro prossimo le cose, secondo le stime Anaao, andranno ancora peggio: -7.597,70, con riferimento all’anno in corso e - 8.739,34 per il prossimo.
Secondo la tabella l’inflazione si è mangiata in questi cinque anni oltre il 10% e la perdita lorda in busta paga mensile è di 465 euro.
Ma un'altra mazzata è quella conseguente al blocco dell’indennità di esclusività di rapporto e di posizione i cui effetti si vanno ad aggiungere a quelli dovuti all’inflazione e che l’Anaao calcola per il periodo 2011-2014 in 40.800 euro per i medici con 5 anni di anzianità di rapporto e in 18.000 per quelli con 15 anni di anzianità.
Insomma, sommando le due cifre si stima una perdita complessiva in busta paga per gli oltre 100 mila medici del Ssn che può variare dai 68.682 euro ai 45.882 euro.
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