“Convinti che la deontologia medica sia un patrimonio comune della professione e di tutti i medici, persuasi che una buona deontologia fondi anzitutto il corretto esercizio dell’arte medica e tuteli il bene comune, non possiamo tacere il nostro unanime sconcerto a fronte di gravi stravolgimenti in atto con la revisione del Codice deontologico”, questa la posizione dell’Associazione Scienza & Vita verso le modifiche contenute nella proposta del nuovo Codice, oggetto del Manifesto associativo “
Una buona deontologia fa una buona medicina. E fa una società migliore” pubblicato oggi.
“Tre sono gli elementi di principale criticità nel testo in discussione: la perdita del senso stesso della nozione di deontologia; lo svuotamento della relazione medico-paziente; la riduzione di un testo vitale a mero mansionario” commentano
Paola Ricci Sindoni e
Domenico Coviello, Presidente e Copresidente nazionali dell’Associazione Scienza & Vita.
“Il Manifesto è stato elaborato grazie all’ampio, dettagliato e rigoroso lavoro del gruppo dei medici di Scienza & Vita. I punti critici riscontrati sono stati molteplici, ma si è scelto di tenere alta l’attenzione su alcuni articoli fondativi, le cui proposte di modifica, contenute nella bozza del nuovo Codice, sono fonte di preoccupazione condivisa da molti altri appartenenti ad associazioni mediche. Tra gli articoli discutibili: l’introduzione del concetto di genere; l’abolizione dell’obiezione di coscienza; l’inserimento arbitrario delle Dat”.