Il convegno
“Professioni Sanitarie ed Ict”, realizzato dalla Confederazione AnTel-Assiatel/Aitic (Associazione nazionale tecnici sanitari di laboratorio biomedico) e dal Conaps (Coordinamento nazionale associazioni professioni sanitarie) in collaborazione con Tecnosan, il meeting romano sulla sanità digitale, prenderà il via a Roma il prossimo 26 ottobre. Il convegno affronterà nell’arco di una giornata le tematiche dell'innovazione tecnologica nella Sanità, l’importanza del continuo aggiornamento nel contesto dell’e-Health dei rappresentanti delle diverse professioni sanitarie e la loro rilevanza nei percorsi assistenziali del paziente. Ne abbiamo discusso con il presidente del Conaps,
Antonio Bortone.
Presidente Bortone, come nasce l’idea di questo convegno?
Nasce dal bisogno concreto di informatizzazione in ambito sanitario. Si tratta ormai di un tema inevitabile per poter avere un sistema che sia sempre più al passo con il progresso tecnologico, a servizio del cittadino ma anche dello stesso professionista. Efficienza, efficacia ed economicità: riassumerei in questo modo il valore aggiunto che il processo di digitalizzazione può apportare al nostro Ssn.
Una delle caratteristiche di questo evento è l’apertura a diverse professioni sanitarie, può essere un valore aggiunto?
Sì. Un pregio particolare di questa iniziativa deriva proprio fatto che abbia nel suo Dna un approccio di tipo multiprofessionale. Questo aspetto può diventare un aiuto fondamentale per mettere a confronto professioni diverse e individuare nuovi modelli di buona prassi da poter importare per implementare il livello di qualità ed efficienza del proprio ambito professionale. Il confronto aperto con altri professionisti, la possibilità di nuove sinergie, è la miglior medicina contro quella ‘metastasi culturale’ che è l’autoreferenzialità.
La sanità digitale può essere anche un’importante fonte di risparmi per il Ssn?
Come ha ricordato di recente lo stesso ministro Lorenzin, mettendo a sistema le diverse esperienze di sanità digitale già avviate nel nostro Paese si potrebbero ottenere risparmi per circa 7 mld di euro. Questo tipo di innovazione non solo può avviare processi virtuosi incentrati sull’efficacia, efficienza ed economicità, ma può soprattutto diventare la base di una struttura trasparente ed equa per i cittadini.
Cosa si augura per questa giornata di lavori?
Mi auguro che sia un’occasione di confronto e crescita professionale, ma anche un’opportunità per fare il punto sul versante ordinistico, tema diventato di scottante attualità con il Ddl Lorenzin.
Giovanni Rodriquez