Formazione, lavoro e previdenza: non è più tempo di affrontare le questioni per compartimenti stagni. Questo il messaggio forte lanciato dalla Fondazione Enpam nel corso del convegno “
Mercato del lavoro e previdenza: nuovi strumenti di previsione e programmazione”, organizzato dal neonato Osservatorio del mercato del lavoro delle professioni sanitarie dell’Ente che è stato appunto presentato oggi. Ma l’evento non è stata solo l’occasione per fare il punto sulle dinamiche professional-previdenziali del presente ma ha voluto proprio essere l’occasione per lanciare nuove proposte per un futuro formativo-lavorativo-previdenziale sostenibile ed efficace. Tutte proposte che sono e saranno raccolte proprio in un’apposita sezione ad hoc sul sito Enpam dedicata all’Osservatorio.
Ad aprire l’assise il presidente dell’Enpam
Alberto Oliveti che ha ricordato come oggi i con gli ultimi mutamenti socio-economici e lo sviluppo delle tecnologie “si avverte sempre di più l’esigenza di integrare formazione-lavoro e previdenza. E proprio per questa ragione è nata l’esigenza di istituire un Osservatorio sull’occupazione delle professioni sanitarie”.
Insomma, l’approccio secondo l’Enpam dovrebbe vedere sempre di più in futuro una previdenza che non subisce passivamente le dinamiche della formazione e del mercato del lavoro. Un’assistenza previdenziale quindi attiva e presente in ogni momento del professionista.
E in virtù di questo nuovo ‘modus agendi’ l’Enpam ha formulato alcune proposte ad hoc. La prima riguarda i giovani specializzandi. “Si dovrebbe favorire l’inizio anticipato dell’attività lavorativa. La mia proposta è: cominciamo facendo iscrivere all’Enpam anche gli studenti degli ultimi due anni di medicina”. Ma oltre questa proposta il presidente Enpam ha parlato anche di sostegno al lavoro. “L’ Enpam si propone anche di valutare investimenti per stimolare lavoro e in questo senso sarebbe utile anche un osservatorio sull’evoluzione tecnologica cui si aggancia anche l’evoluzione delle competenze nel contesto del mercato del lavoro globalizzato”. Altra proposta riguarda il sostegno attraverso per esempio crediti e offerte di mutui per lo start up professionale.
“Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a dare lustro con la loro azione quotidiana alla sanità italiana e a far sì che l'Enpam divenisse un solido punto di riferimento per i medici e per il Paese intero. Voglio inoltre esprimere la mia profondo stima verso coloro che ogni giorno spendono la loro qualificata professionalità per il rinnovamento e il consolidamento di una storica Fondazione che da sempre e' al servizio del sistema sanitario italiano". Queste le parole del ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, in un messaggio inviato all'Ente nazionale di previdenza dei medici (Enpam). “Sono certa - ha aggiunto il ministro - che anche l'avvio di questa iniziativa rappresenterà un ulteriore stimolo per la ricerca di soluzioni efficaci e rispondenti ai bisogni di tutti i soggetti coinvolti”.
Una linea, quella attivata dall’Osservatorio Enpam che ha trovato d’accordo anche l’ex ministro per il Welfare
Maurizio Sacconi (Pdl) che ha ricordato come il “progetto Enpam appartiene a progetti che avevo in mente. Nel Libro bianco si ipotizzava un modello sociale più sostenibile a livello finanziario e sociale e la chiave consisteva proprio nella sussidiaretà”.
“Siamo in un ambito – ha specificato Sacconi - quello dei servizi sociosanitari che è destinato a crescere. È quindi necessaria più integrazione, in un’ottica che guardi alle buone pratiche”. E sulla questione il senatore Pdl invita a non escludere che per alcuni funzioni si possano realizzare progetti inter-casse professionali.
Soddisfacimento per l’iniziativa Enpam è giunta anche dall’assessore alla Salute della Liguria nonché presidente del Comitato di Settore delle Regioni
Claudio Montaldo che ha toccato l’argomento caldissimo dei rinnovi contrattuali. “Bene l’Osservatorio e vi posso dire che c’è la disponibilità a lavorare insieme”. Ma anche ai fini della previdenza ha ricordato Montaldo in riferimento al blocco di contratti e convenzioni, è giusto che per la crisi che ci sia stato un momento di blocco ma questo non può che essere un periodo. Non possiamo lasciare il personale senza rinnovo. Oggi possiamo parlare della parte normativa. Bisogna pensare un po’ più lungo. Se continuassimo così gli effetti anche previdenziali sarebbero preoccupanti”.
Nel corso del convegno è intervenuto anche il presidente Adepp e Inpgi
Andrea Camporese che ha specificato come la “previdenza non è funzione matematico finanziaria. La previdenza non è proiezione banale di numeri. Sostenibilità è fondamentale ma va coniugata con l’adeguatezza. Ma sul tema l’Europa è andata avanti e il rischio è quello di un dumping sociale tra i vari paesi. Ci si trova con sistemi imparagonabili. Quando casse parlano di welfare allargato parlano da una necessità di protezione del mondo professionale”. Ma per Camporese l’aspetto decisivo è che il progetto Enpam segna un passaggio culturale. Noi siamo direttamente responsabili del mercato del lavoro. Non siamo più soggetti passivi”.
Interventi sul tema anche da parte della Fnomceo. Il 6,20 % dei medici con meno di quarant’anni si possono definire disoccupati o, meglio, “gettonisti”: il loro contratto di lavoro è atipico e con soluzione di continuità tra un impiego e l’altro. Il contratto atipico è quasi consuetudine nelle fasce d’età tra i 25 e 33 anni, sia per il settore pubblico sia privato, mentre per una stabilizzazione bisogna aspettare di avere tra 33 e 40 anni. In quanto agli Odontoiatri, il 20% dei giovani è senza lavoro. Occorrono tre anni per stabilizzarsi, sino a dieci per aprire un proprio studio, hanno ricordato in rappresentanza della Fnomceo, il vicepresidente,
Maurizio Benato e il presidente Cao nazionale,
Giuseppe Renzo.
Sul progetto Enpam ha espresso la sua posizione anche l'Associazione Italiana Odontoiatri che plaude e ringrazia per l'istituzione in seno all'Enpam dell'Osservatorio del mercato del lavoro delle professioni sanitarie. E con l’occasione l’Aio lancia le proposte del sindacato odontoiatrico guidato da
Pierluigi Delogu:
Previdenza e assistenza- "Occorre la 'rinegoziazione' del patto intergenerazionale, fondamento del nostro Ente previdenziale: nuovi paradigmi sul fronte assistenziale per compensare un assegno pensionistico meno generoso".
Formazione - "Si analizzi il fabbisogno alla luce delle esigenze occupazionali delineate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità senza trascurare i fenomeni legati al "turismo culturale" e all'offerta formativa privati. Si accorci il ciclo di studi, intensificandolo, per accrescere il numero di attivi (ad esempio, puntando a rendere conferibile un master post-laurea a 20 anni ed un dottorato di ricerca a 22). Si valutino i preoccupanti dati relativi a prestazioni erogate in abusivismo-prestanomismo e si apra la porta a percorsi di certificazione ed auto-valutazione dei professionisti".
Mondo del lavoro –“Si valuti quanto l'impatto dell'allungamento della vita lavorativa e delle aumentate aspettative di vita collida con il turnover e l'ingresso dei giovani alle professioni. Si analizzi quanto in percentuale massima debba incidere il precariato sulla vita lavorativa dell'individuo al fine di consentire l'adeguatezza delle prestazioni previdenziali costruite. Si monitorino tutte le forme, anche fantasiose, di occupazione stabile spesso mascherate da improbabili forme di lavoro libero professionale. Si fermino infine i fenomeni di elusione previdenziale che spesso coincidono con modalità di erogazione di prestazioni sanitarie con mercantilistiche modalità di impresa”.
Nel pomeriggio è intervenuta anche il Ministro per l’Istruzione
Maria Chiara Carrozza che ha annunciato la volontà del suo dicastero di porsi al fianco di quello della Salute per potenziare la formazione dei medici.
"Garantisco che saremo a fianco del ministero della Salute per mettere in campo tutte le azioni volte a portare avanti una formazione adeguata dei nuovi professionisti sanitari, nonche' a facilitare la condivisione delle buone pratiche e a rendere piu' semplici le regole a livello europeo". E poi il Ministro ha parlato più in generale delle Fondazioni e del loro ruolo nel futuro. “Dobbiamo realizzare un sistema di fondazioni a favore degli studenti meritevoli, in grado di attrarre capitali che possano aiutare gli studenti per quanto riguarda alcune problematiche come la mobilità sociale o geografica”. Le risorse di queste fondazioni, ha precisato il ministro, "non dovranno essere gestite dalla provincia o dal comune ma dalla scuola”.