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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Lavoro e Professioni

Sciopero ortopedici 1 luglio. Aderisce il Collegio italiano chirurghi

immagine 12 giugno - Il Cic, con il suo presidente Marco d’Imporzano, si schiera al fianco dei chirurghi ortopedici che, manifestando il loro stato di agitazione intendono scioperare il prossimo 1 luglio 2013. “Da anni richieste legittime risultano inascoltate da parte delle istituzioni. È tempo di agire”.
Il Collegio Italiano dei Chirurghi si pone al fianco dei Chirurghi italiani, alla loro lotta di civiltà e serietà professionale. Il prossimo 1° luglio, infatti,  oltre settemila ortopedici d’Italia incroceranno la braccia, garantendo solo gli interventi d’emergenza,  attuando uno stop per le visite e le operazioni meno urgenti. Uno sciopero inedito per la categoria, così come lo era stato il 12 febbraio scorso quello dei ginecologi, uniti nello stesso grido di allarme: «Basta operare con l’incubo di una causa per risarcimento danni». Il CIC accoglie e condivide le motivazioni dello stato di agitazione dei chirurghi ortopedici, così come era stato per i ginecologi qualche mese fa.

“Da anni – si legge in una nota - leggi idonee e richieste sacrosante formulate dai chirurghi italiani giacciono nei cassetti della politica, nonostante l'impegno del Collegio Italiano dei Chirurghi e delle organizzazioni sindacali mediche; vi è stato un completo disinteresse delle Istituzioni verso la definizione delle peculiarità dell’atto medico, verso il riconoscimento delle società scientifiche di chirurgia e neppure un cenno rivolto verso il provvedimento riguardante il rischio clinico che sta definitivamente liquidando la chirurgia in una palude di contenziosi medico legali”.

“Mai si sarebbe dovuto arrivare ad un confronto così aspro e così al di fuori della mentalità di ogni chirurgo.  - sostiene il Presidente del CIC, Marco d’Imporzano -   Nell'interesse dei pazienti della professione chirurgica, delle buone pratiche e dell'onestà intellettuale di ognuno di noi, daremo corso ad ogni forma di lotta perché le Istituzioni si accorgano finalmente del “problema chirurgia” in Italia”. 
12 giugno 2013
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