“Il Medico di Medicina Generale non deve pagare l’Irap, ovvero l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, perché il suo è un rapporto di lavoro parasubordinato-convenzionato, mentre l’Irap è tipica del libero professionista puro”. Carmine Scavone, vice segretario nazionale Fimmg, spiega perché i medici di famiglia si sono ribellati a questa imposizione fiscale. “L’attività di lavoro del mmg – prosegue Scavone – quando è più organizzata, ad esempio con la presenza di personale di studio, non aumenta il guadagno, anzi talvolta lo abbassa, perché il suo introito è legato al numero di assistiti”.
Per questo i medici hanno avviato una battaglia legale, sostenuta da Fimmg, per chiedere il rimborso dell’Irap già pagata. Contemporaneamente si è aperto “un rapporto di reciproca conoscenza con l’Agenzia delle Entrate – dice ancora Scavone – spiegando, attraverso precisi riferimenti legali, fiscali e normativi, la peculiarità dell’attività del mmg: questa relazione ha permesso un sempre maggiore ascolto da parte delle Commissioni Provinciali e Regionali delle Entrate . E tra i risultati c’è un vasto accoglimento delle richieste di rimborso presentate, attualmente superiori al 50%.
Tradotto in valore assoluto questo significa che, come sintetizza il responsabile della comunicazione Fimmg Fiorenzo Corti “nelle sole Milano e Venezia, oltre mezzo milione di euro sono stati restituiti ai Medici di famiglia, grazie all’impegno del sindacato”