Si è tenuto oggi, con buone indicazioni per tutte le parti in causa, l’incontro tra l’Enpaf e le associazioni di categoria più rappresentative con l’obiettivo di individuare misure anticrisi in materia previdenziale e assistenziale a fronte della crisi occupazionale ed economica del settore.
“L’iniziativa – ha spiegato il presidente dell’ente,
Emilio Croce - è stata apprezzata da tutti e vi è stata condivisione sul metodo di lavoro”. Il nuovo consiglio di amministrazione, non ancora insediatosi in attesa delle nomine ministeriali, “formulerà in un successivo incontro una propria proposta cercando di individuare soluzioni per far fronte alle criticità lamentate soprattutto in merito all’entità del contributo di solidarietà e al periodo massimo di disoccupazione previsto per beneficiare dell’aliquota contributiva ridotta”.
Croce ha poi sottolineato come la proposta del consiglio dovra essere incentrata su alcuni paletti imprescindibili, come “i suggerimenti e le proposte che potranno pervenire dalle associazioni, ma soprattutto dalle valutazioni preventive di legittimità e compatibilità finanziaria da parte dei ministeri del Lavoro e dell’Economia”.
Per il presidente dell’Enpaf sarà inoltre fondamentale essere chiari su un punto e cioè che “i nostri spazi di manovra sul piano regolamentare sono oggettivamente ridotti in considerazione del fatto che l’inserimento dell’Ente nel conto consolidato delle pubbliche amministrazioni impone, a fronte di possibili modifiche, la corrispondente copertura finanziaria. Tuttavia, il consiglio di amministrazione, consapevole della gravità della situazione economica di tutto il settore, non si sottrarrà alla ricerca di soluzioni, anche sul piano assistenziale, che previo confronto con le associazioni di categoria possano attenuare la situazione di bisogno in cui versano numerosi iscritti”.
"Una soluzione è più urgente che mai, soprattutto alla luce dell’attuale situazione economica, che ci impone – ha concluso Croce - la ricerca di soluzioni tempestive che non possono, in un momento delicato, essere rimesse ad irrealistiche e quanto mai improbabili interventi del legislatore nel settore della nostra previdenza”.