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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Siglata intesa tra fisioterapisti e laureati in scienze motorie. Balduzzi molto soddisfatto

immagine 27 gennaio - L'accordo siglato tra Salute, Università e professioni sugli ambiti di competenza in un ambito dove si sono spesso sollevate polemiche sul "chi fa che cosa". Per il ministro della Salute l'obiettivo primario dell'intesa resta quello di promuovere l'attività motoria. Sia come prevenzione che come terapia. L'INTESA.
Ministero della Salute, Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, Regioni e rappresentanze professionali dei fisioterapisti e dei laureati in scienze motorie hanno raggiunto un'intesa definitiva sugli ambiti di competenza delle due professioni al fine di promuovere programmi di attività motoria, finalizzata al mantenimento dello stato di salute, individuando modalità di lavoro integrato, ma non sovrapponibile.
L'accordo è stato sottoscritto al Tavolo tecnico di lavoro attivato presso il Ministero della Salute.
 
Scopo dell'intesa - speiga una nota del minisetro della Salute - è quello di delineare meglio l'ambito di competenza professionale dei laureati in scienze motorie ed evidenziare le modalità di lavoro integrato per la salvaguardia della tutela della salute, avvalendosi dell'introduzione, nella programmazione nazionale e regionale, della sperimentazione della cosiddetta "AFA" (attività fisica adattata), attività che mira a ricondizionare lo stato di salute individuale al termine della riabilitazione, combattere l'ipomobilità, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti.
 
L'obiettivo, dunque - prosegue la nota - è promuovere l'attività motoria, sia per la prevenzione di problemi di salute che per il mantenimento di uno stato di salute accettabile. Nel farlo occorre però tenere conto dei bisogni di movimento delle diverse categorie di persone cosiddette "fragili", che necessitano di un approccio più specifico rispetto all'attività motoria standard.
 
Per Balduzzi, "Programmi di questo tipo devono essere sempre più presenti nei Piani sanitari regionali, perchè abbiamo bisogno di intensificare la lotta alla sedentarietà e promuovere l'attività fisica attraverso lo sviluppo sul territorio di una rete di strutture per la somministrazione-erogazione dell'attività fisica presso realtà specificamente attrezzate come palestre e centri sportivi pubblici e privati. Ringrazio i rappresentanti delle due professioni per l'impegno profuso e per aver saputo cogliere questa occasione per offrire ai cittadini un ulteriore strumento utile per la promozione di stili di vita salutari". 
27 gennaio 2013
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