“La piattaforma funziona, ma i problemi sono ancora molti, a cominciare dalla copertura dell’Adsl che non arriva dappertutto”. Così Guido Marinoni, presidente Omceo di Bergamo e rappresentante Fnomceo al tavolo sulla certificazione on line, sintetizza a
Quotidiano Sanità le ragioni che hanno spinto i medici ad una ferma opposizione alla chiusura della fase sperimentale della procedura per l’invio telematico dei certificati di malattia, così come previsto dal decreto legislativo n. 150/2009, più noto come “Riforma Brunetta”.
“Si sono fatti passi avanti notevoli – spiega Marinoni – ma restano troppi problemi aperti, a cominciare dal call center (la struttura di supporto telefonico, ndr) avviato solo da pochi giorni. E i problemi ci sono sia in ambito territoriale che in ambito ospedaliero. Come si fa con la Guardia Medica? Qual è la procedura per il Pronto Soccorso?”.
Nel tentativo di trovare soluzione a queste difficoltà, che stando alla lettera della “Riforma Brunetta” potrebbero portare al licenziamento dei medici che non trasmettono la certificazione telematica, il verbale del gruppo di collaudo ha spostato al 31 gennaio 2011 la data conclusiva della fase sperimentale, accogliendo le istanze dei medici, sostenuti dal ministero della Salute e dalle Regioni. La sperimentazione, quindi, proseguirà per altri quattro mesi e mezzo.
E.A.