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QS Edizioni - lunedì 2 dicembre 2024

Lavoro e Professioni

Disabilità. Snami: “Con obbligo formativo per certificare meno medici abilitati. Rischi per sistema e cittadini” 

immagine 2 dicembre - Il sindacato contro la norma del Dlgs 62/2024 che introduce, per i medici di medicina generale, l’obbligo di un corso di formazione specifico per continuare a certificare atti fondamentali, come quelli legati al riconoscimento delle invalidità civili e ad altre pratiche essenziali. Il rischio, per lo Snami, è quello di “un blocco delle procedure di certificazione”, creando “un vuoto operativo che penalizzerà in primis i cittadini, soprattutto quelli più fragili”.
Snami esprime “profonda preoccupazione” per le “gravi ricadute” del Decreto Legislativo 62/2024, che entrerà in vigore in via sperimentale dal 1° gennaio 2025 laddove, in particolare, introduce l’obbligo per i medici di medicina generale di frequentare un corso di formazione specifico per continuare a certificare atti fondamentali, come quelli legati al riconoscimento delle invalidità civili e ad altre pratiche essenziali.

“Questo decreto – dichiara in una nota Angelo Testa, presidente nazionale Snami - rischia di compromettere l’intero sistema di certificazione delle invalidità, creando un vuoto operativo che penalizzerà in primis i cittadini, soprattutto quelli più fragili. Con l’introduzione di questo nuovo obbligo, si ridurrà drasticamente il numero di medici abilitati, lasciando molti pazienti senza risposte e allungando ulteriormente i tempi di attesa. Si tratta di una scelta che non tiene conto delle conseguenze pratiche per la popolazione e delle difficoltà che i medici di famiglia già affrontano ogni giorno”.

Gli fa eco Matteo Picerna, vice segretario nazionale e presidente Snami Trieste: “Il rischio reale è quello di un blocco delle procedure di certificazione. Già oggi i medici di famiglia sono gravati da un carico burocratico insostenibile, e aggiungere un ulteriore adempimento formativo non farà che peggiorare la situazione. I cittadini potrebbero trovarsi impossibilitati ad accedere ai benefici legati al riconoscimento delle invalidità, con conseguenze gravissime per chi dipende da queste certificazioni per ottenere supporto sociale e sanitario. Questa norma è, di fatto, una penalizzazione per i pazienti e un ostacolo al loro diritto alla salute”.
2 dicembre 2024
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