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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Professioni non regolamentate. Psicologi: “Legge frettolosa, a rischio salute dei cittadini”

immagine 17 dicembre - Questo il monito lanciato dal presidente degli psicologi italiani, Giuseppe Luigi Palma, in occasione dell’avvio della discussione della legge in Commissione Attività produttive della Camera. Il provvedimento, per Palma, potrebbe mettere la salute dei cittadini "nelle mani di maghi e fattucchiere".
“È proprio il caso di dire che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi. È quello che potrebbe succedere se la Commissione Attività produttive della Camera dovesse insistere nel proposito di approvare, allo scadere della legislatura e nonostante tantissime voci contrarie, la legge che riguarda le professioni non regolamentate”. Queste le parole di Giuseppe Luigi Palma, presidente degli psicologi italiani, in occasione dell’avvio della discussione, in Commissione Attività produttive della Camera, della legge che riguarda le professioni non organizzate.

“Un gattino cieco sarebbe lo Stato - ha spiegato Palma - che, ad esempio, abdicherebbe alla sua funzione di responsabile della salute dei cittadini rinunciando, altresì, al suo ruolo centrale nella formazione dei professionisti attraverso i quali i cittadini esercitano il loro diritto alla salute”.

“Il provvedimento in discussione - ha sottolineato il presidente degli psicologi italiani - che delega completamente ad associazioni private l’individuazione dei requisiti necessari allo svolgimento di attività che non hanno alcun carattere professionale, applicato nell’ambito della salute, avrà come conseguenza  la rinuncia, da parte dello Stato, ad esercitare controlli sui livelli qualitativi delle prestazioni, con il rischio di mettere proprio  la salute dei cittadini nelle mani di maghi e fattucchiere”.
 
“Occorre prendere in considerazione - ha concluso - la particolarità della professione di psicologo, le cui prestazioni sono indissolubilmente legate al diritto alla salute, per esercitare la quale occorre  superare  un impegnativo percorso di studi ed esperienziale volto ad assicurare, proprio nell’interesse collettivo, l’acquisizione di  principi, conoscenze, modelli e metodi condivisi dalla comunità scientifica internazionale per poi  utilizzarli  in modo competente ed etico”.
 
17 dicembre 2012
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