Lavoro e Professioni
Congresso Siti. Opportunità e criticità degli obiettivi del Piano nazionale di prevenzione vaccinale
Continuano i lavori al 57° Congresso Nazionale della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) che, da questa mattina sino a Sabato 26 Ottobre, si sono spostati dal Teatro Massimo all’Università degli Studi di Palermo.
Nel pomeriggio è prevista una sessione plenaria dal titolo “PNPV: quali opportunità e quali criticità in funzione degli obiettivi declinati”, moderata dal Coordinatore del Comitato Scientifico SItI Giancarlo Icardi e dal componente della Giunta Esecutiva SItI Caterina Rizzo.
Carlo Signorelli, Ordinario d’Igiene presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha in programma un intervento riguardante le evidenze a supporto dell’introduzione dei nuovi vaccini nel calendario vaccinale.
“L’introduzione dei nuovi vaccini nei calendari immunitari, e non più solo vaccinali, dovrebbe seguire ‘iter’ uniformi con valutazioni di Health Technology Assessment, condotti a livello istituzionale – spiega Signorelli, che è anche Presidente del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni (NITAG) – Le proposte devono partire dagli organi ‘tecnici’ per arrivare a quelli ‘politici’, i quali dovrebbero poi decidere nell’ambito della quota del Fondo Sanitario destinata alla prevenzione. L’aggiornamento delle offerte immunitarie dovrebbe, inoltre, essere periodica e tempestiva rispetto alle nuove evidenze scientifiche, coordinata tra Stato e Regioni.”
"D’altronde va anche detto – continua Signorelli – che le opportunità sono tante e le disponibilità economiche non molte perché anche le iniziative di prevenzione risentono delle ristrettezze economiche, delle contingenze e di tutte le altre spese che il fondo sanitario nazionale deve effettuare. Recentemente, il 16 di ottobre, c’è stata un’importante novità che è venuta da una delibera, da un’intesa dello Stato-regioni per la quale, a fronte di dati robusti, l’anticorpo monoclonale contro l’infezione da virus respiratorio sincinziale sarà offerto per questa stagione invernale a tutti i nuovi nati di tutte le regioni italiane.”
A seguire Andrea Orsi, Prof. presso l’Università degli Studi di Genova – Dipartimento di Scienze della Salute, terrà un intervento dal titolo “Il valore delle coperture vaccinali nelle scelte di Sanità Pubblica: dalla poliomielite al morbillo”, mentre la Dr.ssa Catia Borriello, Direttore Dipartimento Funzionale di Prevenzione - ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano, parlerà di promozione della cultura delle vaccinazioni negli adolescenti.
Daniel Fiacchini, infine, componente della Giunta Esecutiva della Società Italiana d’Igiene (SItI) e Dirigente Medico del Dip. Prevenzione AST di Ancona, illustrerà le opportunità e le sfide legate alla governance delle reti vaccinali in Italia.
“In vista dell'ultimo anno di vigenza del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale si evidenzia la necessità di potenziare la governance ed i percorsi di prevenzione vaccinale mediante il rafforzamento dei legami tra i nodi delle reti vaccinali – afferma Fiacchini – Intersettorialità, coinvolgimento e innovazione sono le parole chiave per il miglioramento delle attività vaccinali in Italia. All’inizio di quest’anno, e a pochi mesi dalla formalizzazione del PNPV, la Società Italiana d’Igiene aveva già elaborato il documento chiamato ‘buone pratiche vaccinali per l’Italia’. Ciò che vorremmo proporre sarebbe l’elaborazione di un ‘addendum’ al documento originale, una ‘check list’ che sia strumento pragmatico e utile a orientare i Dipartimenti di Prevenzione verso concrete azioni di governance e che consenta di avviare una raccolta di buone pratiche vaccinali, con la finalità di mettere in evidenza le eccellenze organizzative del territorio nazionale”.
Quanto agli obiettivi per Pnpv, Fiacchini specifica: “Abbiamo degli obiettivi importanti e ancora da raggiungere, quello delle eradicazione del morbillo dato che ci sono ancora molti casi di morbillo in Italia. Abbiamo l’obiettivo di eliminare la polio, e la poliomielite è ancora una minaccia globale. Abbiamo a portata di mano l’obiettivo di eliminare il cancro del collo dell’utero, ma servono coperture al 90% e in Italia siamo ancora al 70%.”