Defiscalizzare le prestazioni odontoiatriche erogate in regime di libera professione per poter garantire la salute orale della popolazione, fruendo dei “livelli di eccellenza” dell’odontoiatria italiana con costi al pubblico paragonabili a quelli dell’Est Europa. Questa, la proposta formulata dal Presidente di Andi Pavia e vicepresidente Andi Lombardia,
Giuseppe La Torre, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Ordine dei Medici di Pavia.
Nello specifico la proposta condivisa è la seguente: per offrire un servizio di cure odontoiatriche che mantenga gli attuali livelli di qualità e garantisca un costo accessibile anche alle fasce più deboli della popolazione, è necessario defiscalizzare prestazioni erogate. “Se più del 60% dell’introito di uno studio odontoiatrico è rappresentato dai costi vivi e fissi per renderlo operativo, e del rimanente, oltre il 70% se ne va in tasse e contributi – ha spiegato La Torre - il margine di guadagno netto per un dentista si aggira intorno al 10% a fronte di un rischio d’impresa che posiziona uno studio odontoiatrico nell’area del management. Una redditività non in linea con quella delle altre categorie professionali, dove per altro i costi vivi sono di gran lunga inferiori”.
Quale sia la soluzione, dunque, appare evidente: “Non essendo in grado di proporre e sostenere una seria politica sanitaria pubblica in ambito odontoiatrico, lo Stato defiscalizzi le prestazioni libero-professionali e noi garantiremo la nostra competenza e la qualità delle nostre terapie agli stessi prezzi che vengono fatti in Croazia – ha concluso il presidente La Torre -, senza ulteriormente mortificare i nostri onorari e con unanime soddisfazione. Il comune obiettivo deve essere una odontoiatria eccellente alla portata di tutti; la corretta attribuzione delle responsabilità ed il conseguente giudizio sociale è comunque un passo verso la soluzione del problema”.