“La Fondazione Gimbe ha commesso un errore grossolano, come hanno fatto notare i ricercatori della Bocconi, e ci aspettiamo che lo riconosca. La spesa sanitaria privata rappresenta un capitolo molto complesso, che possiamo comprendere bene soltanto se andiamo a leggere l’andamento nel tempo, in molti anni successivi, di questa spesa. Se leggiamo questo dato, che ci viene fornito dall’Istat, vediamo che il valore di questa spesa negli ultimi quindici anni è sostanzialmente stabile e ruota in modo permanente intorno al 2% del valore del PIL. D’altra parte anche la quota di spesa privata, nel contesto dell’intera spesa sanitaria italiana, rimane sempre costante negli anni”.
Così al quotidiano
Il Giornale Gabriele Pelissero, presidente nazionale di Aiop, l’Associazione Italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato, rispondendo alle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sulla segnalazione di un incremento importante della Spesa Sanitaria Privata. Secondo Gimbe, la spesa privata per curarsi è cresciuta del 10% in un anno. Questa posizione è stata criticata anche dai ricercatori dell’Università Bocconi.
“Questo significa che la propensione da parte dei cittadini italiani a concorrere in qualche modo all’acquisto di prestazioni sanitarie, o anche socio-sanitarie, in parte di competenza del Servizio sanitario nazionale, in parte no, rappresenta un comportamento strutturale del nostro Paese e soprattutto che le vicende degli ultimi anni non mostrano nessuna forma di significativa modificazione di questo comportamento. Aiop sta lavorando a un grosso studio che documenterà in modo minuzioso questo interessante fenomeno che sarà presentato nei primi mesi dell’anno 2025”, conclude Pelissero.