"Fortissima preoccupazione per i ritardi nell’attuazione della nuova remunerazione delle Farmacie secondo l’accordo siglato con l’Aifa il 16 ottobre scorso". Ad esprimerla è la 24° Assemblea Generale di Assofarm, riunita a Bologna lo scorso 5 dicembre. L'iter di adozione della riforma del sistema di remunerazione di farmacie e grossisti, infatti, si è bloccato a causa di alcuni rilievi posti dal ministero della Salute e dal ministero dell'Economia sull'intesa approvata dall'Aifa con le associazioni rappresentative delle due categorie.
“La situazione della farmacia italiana si sta aggravando da anni – ha dichiarato il presidente delle farmacie comunali, Venanzio Gizzi – e una soluzione a ciò non può aspettare i ripensamenti della burocrazia né tantomeno ulteriori ritardi imposti da un’agenda istituzionale e di legislatura ormai al termine. Una soluzione che ridarebbe linfa vitale alla Farmacia e le consentirebbe di offrire al meglio il proprio contributo alla razionalizzazione della spesa sanitaria pubblica”.
Secondo Assofarm, "nonostante vi sia ancora qualcuno che crede che le Farmacie siano una casta privilegiata, gli ultimi studi parlano di oltre 4.000 farmacie a rischio chiusura. Mentre sono sempre più numerose le aste di vendita delle farmacie comunali che finiscono deserte. Questi dati dimostrano come le farmacie hanno ormai una redditività di segno meno".
Al di là degli aspetti di bilancio della farmacia, "comunque rilevantissimi", Gizzi sottolinea come la nuova remunerazione "sarebbe anche il driver del rilancio dell’intero settore, capace di dare piena attuazione ai servizi sanitari in farmacia e soprattutto allo sviluppo di una vera pharmaceutical care in cui il farmacista diventerebbe un vero consulente sanitario che segue passo passo la terapia farmaceutica del paziente. La nuova remunerazione permetterebbe inoltre di recuperare le inefficienze di sistema causate dalla distribuzione di farmaci da parte di Asl e ospedali, con la conseguente necessità di un rinnovo della Convenzione, scaduta ormai da diversi anni".
Assofarm ricorda che "la maggior parte dei Paesi europei dove più alta è l’attenzione verso prestazioni farmaceutiche di qualità, hanno da tempo ormai adottato sistemi di remunerazione che rilanciano il ruolo della farmacia come presidio sanitario capace di razionalizzare la spesa sanitaria complessiva".
Per le farmacie comunali, quindi, "non vi è più tempo, né ragione, per tergiversare su questa riforma. Il Governo rispetti i termini di pubblicazione delle nuove regole per la remunerazione delle Farmacie prevista per il 1° gennaio 2013".