Il presidente degli psicologi italiani, Giuseppe Luigi Palma ha inviato una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla presidente della X Commissione Attività produttiva, Emanuela Dal Lago, Lnp, e al relatore del provvedimento Ignazio Abrignani del Pdl, con la quale lancia un nuovo allarme nella previsione che l’aula di Montecitorio – o direttamente la Commissione – approvino definitivamente la legge sulle professioni non organizzate.
Il provvedimento attualmente è in terza lettura alla Camera dei deputati dopo essere stata approvata prima da Montecitorio e successivamente dal Senato.
“Questo provvedimento – scrive Palma - delega completamente ad associazioni private l’individuazione dei requisiti necessari allo svolgimento di attività che non hanno alcun carattere professionale disegnando – di fatto – un sistema interamente ed esclusivamente fondato sull’autoreferenzialità e sull’autocertificazione, privo, inoltre, di organismi indipendenti cui affidare le opportune procedure di valutazione, controllo e accreditamento”.
“L’applicazione di questo principio anche nell’ambito della salute – prosegue la lettera - significa che lo Stato rinuncia, apertamente ed esplicitamente, a garantire un’adeguata formazione dei professionisti ed abbandona ogni controllo sui livelli qualitativi delle loro prestazioni: abdica alla fondamentale funzione di responsabile della salute dei cittadini. Nello specifico, la professione di psicologo e le prestazioni che essa ricomprende sono indissolubilmente legate al diritto alla salute, che l’articolo 32 della Costituzione definisce come un diritto dell’individuo e un interesse della collettività”.
Palma ricorda poi che “con questo provvedimento, il diritto alla salute viene calpestato consentendo di affidare – letteralmente – anche a maghi e fattucchiere la salute dei cittadini” sottolineato anche che gli psicologi italiani hanno lanciato un appello – attraverso il sito del Consiglio nazionale - che è stato firmato da molte migliaia di persone affinchè questo scempio non sia compiuto”.
“Chiediamo ora anche a voi – conclude Palma - prima che con la definitiva approvazione del provvedimento sia compiuto un atto irreparabile di ascoltare la nostra preoccupazione, oramai divenuta vera e propria indignazione”.