Un cittadino su tre nutre ancora scarsa fiducia nei farmaci equivalenti ed è disposto a pagare di più pur di avere quelli di marca. Una scelta che ha portato gli italiani a spendere nel 2023 più di 1 miliardo di differenziale di prezzo per il farmaco di marca anziché il generico. Secondo uno studio di Egualia, la maggiore diffidenza si registra nelle Regioni del Sud. "

I farmaci equivalenti contengono lo stesso principio attivo di quelli originali, garantiscono la stessa qualità e sicurezza. Costano meno dal momento che non hanno sostenuto quelle spese di ricerca che sono state invece a carico del produttore che ha ideato il farmaco".

Così il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, intervenendo al Tg1.

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