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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Tecnici sanitari di laboratorio biomedico a Convegno. “Siamo pronti a giocare un nuovo ruolo da protagonisti”

di Ettore Mautone
immagine 9 maggio - Nuove tecnologie, telemedicina, intelligenza artificiale, big data, ricerca e innovazione digitale sono strumenti su cui scommettere per il futuro e la sostenibilità del Ssn, ma anche le leve strategiche per ridefinire ruoli e spazi operativi per i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico. Ne sono convinti gli oltre 500 delegati riuniti a Roma. Stanziale: “Siamo pronti a giocare un nuovo ruolo da protagonisti, in prima linea nelle case e ospedali di comunità”.
Innovazione, inclusività e crescita delle professioni sanitarie per impregnare la fase di riforma e di cambiamento dell’assetto generale della Sanità italiana agendo sulle chiavi dell’innovazione, delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, leve su cui agire per definire i contorni del futuro della professione. Questi i temi al centro del convegno nazionale dei Tecnici sanitari di laboratorio biomedico (Tslb) che, per iniziativa del presidente della Commissione di albo nazionale Saverio Stanziale, ha riunito a Roma oltre 500 delegati dei circa 30 mila professionisti attivi in Italia in tutte le Regioni.

“Come professionisti sanitari – ha dichiarato il presidente della Commissione Albo, Saverio Stanziale – reclamiamo nuovi ruoli e spazi strategici nel frammentato ridisegno in corso dell’assistenza ospedaliera e di prossimità italiana scaturiti dall’emergenza pandemica. I Tecnici sanitari di laboratorio biomedico sono pronti a giocare un nuovo ruolo da protagonisti, in prima linea nelle costituende case e ospedali di comunità finanziate con i fondi europei del Pnrr”.

In Italia “si eseguono ogni anno oltre 1 miliardo di prestazioni di diagnostica di laboratorio”, ha detto Antonio Salvatore, responsabile del dipartimento Salute di Federsanità Anci Campania, vicepresidente della Fondazione per il management sanitario presieduta da Maria Triassi nel corso di una tavola rotonda sul nuovo paradigma disegnato dalle nuove tecnologie per la Sanità a cui hanno partecipato anche Enrico Coscioni, presidente Agenas, Nicoletta Natalini direttrice generale della Ast di Ascoli e Grazia Matarante direttore amministrativo Asrem Molise. “Nonostante questa branca della specialistica ambulatoriale sia oggetto, da moti anni, di una riorganizzazione conseguente allo sviluppo dell’automazione, il ruolo del tecnico di laboratorio era e resta fondamentale”, ha aggiunto.

Fari puntati sullo sviluppo delle nuove tecnologie dell’eco sistema digitale - in primis l’intelligenza artificiale che “non potrà fare a meno di tale professionista che conosce direttamente i sistemi di automazione ed è il principale attore che vi interagisce”.

Tuttavia la vertiginosa espansione delle nuove tecnologie porta con sé alcuni rischi. Primo fra tutti il degrado o l’atrofizzazione delle competenze: “Per evitare ciò – ha aggiunto Antonio Salvatore - bisogna investire, e anche velocemente, sullo sviluppo delle competenze digitali dei professionisti per rimodulare e conformare la loro attività sempre più verso la consulenza a supporto delle decisioni cliniche ed organizzative, agire in modo proattivo rispetto alla tecnologia per essere attori del cambiamento e non spettatori. Infine è necessario che il legislatore intervenga urgentemente sulla regolamentazione di tali tecnologie, a partire dalla disciplina riguardante l’uso dei big-data per fini predittivi ed organizzativi”.

“La fase emergenziale degli scorsi anni, dovuta all'epidemia da Covid-19 – ha detto Enrico Coscioni - ha messo in evidenza le criticità del nostro Servizio sanitario. Le risorse del PNRR – ha aggiunto - di cui Agenas è soggetto attuatore per la Misura 6 C1 - provano a dare una risposta ai bisogni di salute dei pazienti ma da sole non bastano, occorrono anche provvedimenti in grado si accompagnare la rivoluzione tecnologica in atto”.

Grazia Mataranta direttore amministrativo della Asrem Molise, ha illustrato gli avanzamenti sull’attuazione del Dm 77 per il riordino dell’assistenza territoriale in virtù di progetti pilota in campo da anni per sopperire alle carenze di strutture e collegare zone geomorfologicamente svantaggiate. “Molte norme non sono adeguate e conformate con i bisogni della popolazione – ha aggiunto poi Nicoletta Natalini - e risentono di un eccesso di burocrazia, di lentezze e rigidità in tutte le fasi attuative che potranno essere superate, forse, con l’autonomia differenziata che di positivo avrà di lasciare ai manager e alle Regioni mano libera per fare dello svantaggio attuale una opportunità”.

Validazione della refertazione, integrazione e multiprofessionalità, uso delle nuove tecnologie ai fini dell’aumento dell’accuratezza diagnostica e della velocità di elaborazione dei dati, potenziamento delle attività̀ di monitoraggio, personalizzazione del trattamento, per ottimizzare i carichi di lavoro e ridurre i costi, le proposte avanzate dal presidente Stanziale per valorizzare le competenze dei Tecnici sanitari di laboratorio biomedico e delle professioni sanitarie in generale in una nuova prospettiva di sviluppo professionale dei Tecnici sanitari di laboratorio biomedico.

Temi cruciali in un sistema sanitario che cambia, posti al centro della due giorni di lavori del secondo Congresso nazionale della categoria che si è chiuso oggi a Roma. “Sono le nuove tecnologie, la telemedicina, l’intelligenza artificiale, i big data, la ricerca e l’innovazione digitale gli strumenti su cui scommettere per il futuro e la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, ma anche le leve strategiche per far uscire dall’ombra e ridefinire ruoli e spazi operativi per i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico (Tslb)”, ha detto Saverio Stanziale. Un ruolo dunque da riscrivere e definire, allargando gli stretti margini attribuiti alle 18 professioni sanitarie dal Dm 77, attuativo della riforma dell’assistenza territoriale italiana scaturita dal Pnrr, a fronte invece di un’impellente fabbisogno di Tecnici sanitari di laboratorio biomedico 5.0 con nuove funzioni e responsabilità gestionali, riferite anche alla qualità che risiede nella fase pre analitica e alla possibilità di assumere anche la validazione tecnica delle analisi prodotte.

Due giorni di lavoro intensi a cui ha partecipato tra gli altri, Teresa Calandra, presidente della FNO TSRM e PSTRP, che ha affermato: “La rete dei rapporti, l’integrazione e l’interazione tra le nostre e tutte le altre professioni sanitarie e non solo, rappresentano la base su cui abbiamo costruito la nostra strategia politica. Riconoscersi in principi comuni non vuol dire abbandonare o sminuire le singole professioni, al contrario sono alla base di una concreta realizzazione della interdisciplinarietà”.

Sull’Intelligenza artificiale, big data e telemedicina, l’analisi è stata approfondita dalla presentazione di uno studio della Bocconi che indica come direttrice strategica più promettente dello sviluppo della professione il consolidamento dell’autonomia e della esclusività del ruolo del Tslb in quanto professionista tra i pochi ad avere la piena padronanza della tecnologia e dei processi analitici con la possibilità di ottenere anche la governance e responsabilità della logistica e qualità del dato di cui già oggi è depositario sul piano informale. I lavori si sono conclusi con la presentazione del bilancio del lavoro svolto dalla Commissione di Albo nazionale durante il suo mandato, un’analisi critica e comparativa del profilo professionale dei Tslb in Europa e una tavola rotonda che ha approfondito il confronto e il dialogo intergenerazionale a cura di Salvatore Antonino Di Stefano. Responsabile scientifico delle Assise Gianluca Signoretti.

Ettore Mautone
9 maggio 2024
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