Lavoro e Professioni
Holter ed Ecg gratuiti in farmacia nel Piemonte. SMI: “Chi decide l’appropriatezza degli esami?”
“L’accordo che avvia il progetto sperimentale tra Regione Piemonte e farmacie che consentirà esami gratuitamente in farmacia con holter pressori, con holter cardiaci e con elettrocardiogrammi ai cittadini piemontesi esenti dal ticket per il SSN contiene possibili incongruenze”. Così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI) commenta l’accordo che avvia il progetto sperimentale tra Regione Piemonte.
“Non è in discussione dove gli esami si potranno effettuare ma chi li decide, prescrivendoli. Certamente non possono essere decisi né dal paziente né dal farmacista. È auspicabile che sia gli elettrocardiogrammi, che gli holter siano sempre prescritti da un medico di medicina generale o da uno specialista. Non possiamo accettare che sia il farmacista che utilizzando delle tabelle decida l’esame solo in base all’esenzione del pagamento ai cittadini piemontesi aventi diritto. Si pone una questione in merito all’appropriatezza stessa degli esami. Non vogliamo innescare nessun conflitto con i farmacisti ma questo accordo è l’ennesima risposta sbagliata alla crisi della professione di medico di medicina generale. Vi è bisogno, invece, di una inversione di tendenza concreta, da parte del Governo e delle Regioni, con politiche dedicate alla professione medica e non di misure come quelle previste nell’accordo sperimentale in Regione Piemonte”.
“Un'iniziativa senza senso che mira alla ricerca del consenso e che non affronta i reali bisogni sanitari dei cittadini. Questo provvedimento politico è concettualmente sbagliato poiché è l'ennesimo spreco di denaro pubblico per prestazioni che nella stragrande maggioranza dei casi saranno inappropriate ed indurranno ulteriori prestazioni inadatte che troveranno risposta solo privatamente, con un conseguente aumento delle spese a totale carico dei cittadini” aggiunge Antonio Barillà, Segretario Regionale SMI Piemonte.
“Una politica sanitaria che mira a dare risposta ai bisogni reali dei cittadini, non moltiplica le prestazioni bensì le garantisce più appropriatamente. Attendiamo di visionare il documento integrale dell’accordo per valutare se vi siano le condizioni giuridiche per fare ricorso, tenendo conto, sia di un eventuale abuso di professione che dell'appropriato utilizzo dei soldi pubblici”, conclude Barillà.