“Ci vollero 652 giorni tra il 1977 e il 1978 per varare la legge sul Servizio Sanitario Nazionale, 1.240 furono i giorni necessari ad approvare la riforma dell’ordinamento universitario tra l’87 e il ‘90 e servirono 1.418 giorni, tra il ’97 e il 2001, per determinare le classi di laurea delle professioni sanitarie. Questi i tempi per attuare nel nostro Paese alcuni dei più importanti provvedimenti in ambito sanitario e universitario. Sono invece passati più di 2.100 giorni dal 31 gennaio 2018, quando fu varata la storica Legge 3/2018 che individuava l’osteopatia come professione sanitaria. Quella legge stabiliva un termine di sei mesi per la definizione dei decreti attuativi. Invece di sei mesi sono trascorsi sei anni e l’iter istitutivo della professione osteopatica in Italia non è ancora concluso”. A denunciarlo è il Roi, Registro Osteopati d’Italia, che ha lanciato anche una petizione online, rivolta a professionisti e cittadini, per far sentire la propria voce.
“È inammissibile un ritardo di queste proporzioni, che lascia sospesi in un limbo oltre 12.000 osteopati italiani e milioni di cittadini che si affidano con fiducia all’osteopatia” dichiara in una nota
Paola Sciomachen, Presidente del Roi. “Chiediamo al Governo di non attendere oltre e che le promesse siano finalmente mantenute. È un’esigenza anche dei cittadini e per questo abbiamo voluto coinvolgerli lanciando una petizione online (
https://chng.it/Xk8Rpc8sWB), affinché possano mobilitarsi, fare sentire forte la loro voce e chiedere che l’emanazione dei decreti attuativi avvenga entro dicembre 2023” prosegue Sciomachen.
Secondo la ricerca condotta dall’istituto Quorum/Youtrend per il ROI ad aprile 2022, su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana, quasi 8 italiani su 10 considerano prioritario che venga definito il corso di laurea e si concluda l’iter di istituzione dell’osteopatia come professione sanitaria previsto dalla legge. Inoltre, l’82% del campione ritiene che i trattamenti osteopatici debbano rientrare all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
La categoria è in attesa che il Ministero dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministero della Salute, licenzi il decreto sulla formazione triennale della futura laurea in osteopatia, ultimo tassello prima della definizione delle equipollenze. “Il Decreto Milleproroghe, approvato lo scorso febbraio, aveva fissato al 30 giugno di quest’anno la data ultima per la conclusione di questo percorso, una scadenza rimasta ancora una volta sulla carta” spiega Paola Sciomachen.
La petizione del Roi fa parte della campagna #decretosubito, che evidenzia i “paradossi” di questa lunga attesa. “Vogliamo semplicemente che i diritti di migliaia di professionisti e di cittadini siano riconosciuti, rispettati e tutelati. L’unico modo per farlo è che l’iter legislativo arrivi effettivamente al termine” conclude la presidente del Roi.