Lavoro e Professioni
Terzo appuntamento con ‘Farma Talk’ su Fofi Live. Si parla di lotta all’antibiotico-resistenza e del ruolo strategico della farmacia
L’utilizzo degli antibiotici, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato la medicina moderna, permettendo di trattare e prevenire malattie infettive e infezioni. Conquiste importanti che potrebbero essere vanificate dalla resistenza agli antibiotici. Negli ultimi anni, infatti, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza sta via via aumentando, tanto che è attenzionato a livello mondiale. Diverse le cause della resistenza agli antibiotici: si va dall’aumentato uso di questi farmaci (incluso l’utilizzo non appropriato) sia in medicina umana che veterinaria, ad una maggiore diffusione dei ceppi resistenti per un aumento dei viaggi e degli spostamenti internazionali. Entrambi fattori modificabili.
La lotta all’antibiotico-resistenza è l’argomento al centro della terza puntata di ‘Farma Talk’, il talk show di Fofi Live, la piattaforma informativa multimediale creata da Qs edizioni e dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi). I protagonisti di questo nuovo appuntamento sono: il dottor Andrea Mandelli, presidente FOFI, il dottor Maurizio Pace, segretario FOFI e il professor Roberto Cauda, direttore UOC Malattie infettive, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e ordinario di Malattie Infettive presso l’Università Cattolica, campus di Roma.
“L'antibiotico resistenza è una pandemia silenziosa. Un problema che riguarda tutti quanti noi, le istituzioni, i cittadini e gli operatori sanitari», spiega il professor Cauda. Tra i vari professionisti sanitari è centrale la funzione del farmacista: “Abbiamo un ruolo di controllo sia rispetto all'abuso, che alla richiesta impropria di antibiotici - sottolinea il presidente Mandelli -. È fondamentale anche il nostro contributo sugli aspetti che riguardano la corretta informazione. Dobbiamo sensibilizzare ed educare il cittadino, facendogli comprendere quando l’antibiotico-resistenza sia un problema di salute globale”.
Ma non è tutto: il farmacista potrebbe offrire un sostegno concreto anche ai medici di medicina generale. “L’esame della PCR, la proteina C-reattiva, prodotta da fegato in risposta a traumi o infezioni che innescano processi infiammatori, potrebbe essere effettuato direttamente in farmacia - aggiunge il dottor Pace -. Un esame semplice e veloce che permetterebbe di accertare la reale necessità di cura antibiotica”. “I farmacisti - assicura Mandelli - sono già pronti ad eseguire l’esame della PCR. Un servizio che, offerto direttamente in farmacia - conclude il presidente della Fofi -, potrebbe contribuire ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’importanza di un utilizzo appropriato degli antibiotici”.