Tutto inizia ieri mattina, 2 settembre, con una
nota stampa di Massimo Cozza, segretario nazionale della Cgil Medici e Nicola Preiti, coordinatore nazionale della sezione medici di medicina generale, che polemizzano con Brunetta dopo la pubblicazione sul sito del suo Dicastero degli
ultimi dati sull’applicazione delle norme per la certificazione di malattia on line. “Peccato - diceva la nota - che il sistema di trasmissione telematica all'Inps, già dato per operativo dal 15 dicembre 2009 e poi più volte rinviato, sia ben lontano da un'adeguata attuazione”. “Dopo il diluvio delle parole il diluvio dei numeri, ma - proseguiva il comunicato - dietro rimane il flop di Brunetta”, che veniva invitato dai due sindacalisti a “non illudere più i cittadini e a sospendere la prossima scadenza ultimativa da lui stesso proclamata del 15 settembre”.
A stretto giro di posta dalla diffusione del comunicato della Cgil Medici, arriva la risposta del Ministero, direttamente sulle
pagine Web del Governo. Ma non è Brunetta a parlare. Al suo posto interviene Vittorio Pezzuto, portavoce del Ministro, di antica e lunga militanza radicale e tra i soci fondatori dell’associazione contro la pena di morte “Nessuno tocchi Caino”.
“A forza di sostenere che i dati sulla riduzione dell'assenteismo nel pubblico impiego fossero un bluff – scrive Pezzuto - il povero Carlo Podda
(ex leader della FP Cgil, poi in minoranza al congresso del sindacato del maggio scorso n.d.r.) ci ha rimesso in pochi mesi sia la faccia sia la carica di segretario generale della Cgil Funzione Pubblica. Adesso, reagendo stizziti ai dati sulla diffusione in tutta Italia della procedura di trasmissione telematica all'Inps dei certificati di malattia, i suoi colleghi della FpCgil Medici Massimo Cozza e Nicola Preiti si arrischiano a parlare di un flop del ministro Brunetta. Siamo preoccupati, non vorremmo che a breve facessero la sua stessa fine…”.