Ripartono le trattative per il rinnovo della convenzione per la medicina generale. “Sarà una trattativa con pochi incentivi economici, sappiamo già la base di partenza, ma rimangono da chiarire, da subito, molti altri aspetti dal punto di vista dell’organizzazione dei servizi sanitari sul territorio e dal punto di vista normativo”, spiega a margine dell'incontro di ieri con la Sisac
Francesco Esposito segretario nazionale di Federazione Medici Territoriali-FMT, e componente della delegazione trattante insieme ad
Anna Rita Ecca e
Antonio Fania, secondo i quali la parola chiave per risolvere i nodi irrisolti non può che essere “l’unità sindacale dei medici”.
FTM ha le idee chiare sugli interventi da proporre: “Innanzitutto - spiega Esposito - l'atto d'indirizzo ha ‘dimenticato’ il 118 e la medicina dei servizi, settori strategici della medicina del territorio, che meritano la giusta attenzione: serve, quindi, una forte correzione di rotta”.
“Va precisato come disciplinare il ruolo unico - continua - e come dovrà essere declinato il doppio compenso quota capitaria e quota oraria ma anche come andranno remunerate le ore che dovranno essere svolte all'interno delle Case di comunità ed ospedali di comunità. Infine, sempre sul piano delle risorse: vanno incentivati i fattori di produzione: segreteria, infermiere, ecc”.
“L'obiettivo minimo di questo tavolo - conclude Esposito - è chiarire al più presto questi nodi irrisolti, chiudere al più presto le trattative con un accordo che potremmo definire ‘ponte’, per iniziare subito la contrattazione per il triennio 2022/2024: in quella sede si gioca davvero il futuro della medicina generale e convenzionata e il ruolo che dovrà assumere nella sanità pubblica italiana”.