“Finalmente, dopo 13 anni, con l’emendamento 15ter al DL Bollette approvato alla Camera dei Deputati, si pone fine ad una stortura legislativa dell'allora governo Monti e della legge Balduzzi che, con la laurea abilitante del corso di laurea specialistica in odontoiatria e protesi dentaria di 6 anni, torna a non essere più un requisito indispensabile il titolo aggiuntivo della specializzazione per l'accesso ai concorsi pubblici”. A dichiararlo, in una nota,
Pietro Rutigliani, responsabile nazionale Smi per l’Odontoiatria.
“Si prevede, con l’emendamento approvato – chiarisce ancora Rutigliani -, che per i laureati in odontoiatria e protesi dentaria e per i laureati in medicina e chirurgia, abilitati all’esercizio della professione di odontoiatra, la possibilità di partecipare ai concorsi pubblici per dirigente medico odontoiatra e di avere accesso alla possibilità di svolgere il servizio all’interno degli ospedali nei reparti di odontoiatria”.
“La norma precedente stabiliva l’obbligo di essere in possesso di una specialità che, però – sottolinea il responsabile nazionale Smi per l’Odontoiatria -, sappiamo essere molto limitata all’interno delle scuole di specializzazione nel nostro ordinamento nazionale; quindi, riconoscendo valore specializzante alla laurea in odontoiatria, che ora è di sei anni, ma prima di cinque, si è consentito di migliorare e di ampliare la platea dei possibili medici odontoiatri che possono, non solo, esercitare la dirigenza, ma anche lavorare all’interno delle strutture pubbliche”.
Rutigliano plaude “al sottosegretario Gemmato, al Ministro Schillaci ed a questo Governo per l'attenzione rivolta all'odontoiatria. Ci attendiamo, adesso, che il provvedimento venga approvato definitamente a Palazzo Madama. Avevamo posto la questione della professione dell’odontoiatria nell’ultimo incontro con il Ministro della Salute”.