Lavoro e Professioni
Decreto bollette. Magi (Sumai): “Intervenire su equità di pagamento, aumento ore e superamento incompatibilità”
Equità nelle retribuzioni per chi fa lo stesso lavoro in ospedale senza quindi distinzioni tra dipendenti e convenzionati; aumento delle ore settimanali agli specialisti che ne fanno richiesta, così come previsto dall’Acn e infine superamento dell’incompatibilità così come previsto per il personale infermieristico.
Questi i tre punti che andrebbero corretti nel cosiddetto Ddl Bollette per Antonio Magi, segretario generale del Sumai Assoprof audito questa mattina presso le Commissioni riunite della Camera Finanze e Affari sociali nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto “Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali”.
Alla base delle sue riflessioni il presupposto che dei circa 16mila specialisti ambulatoriali convenzionati interni che lavorano nel territorio almeno un terzo opera in ospedale, e quindi anche nei PS.
“Comincio dall’articolo 10 laddove questo parla di equità retributiva a parità di prestazioni lavorative - ha detto Magi in audizione - ricordando che dei circa 16mila specialisti ambulatoriali convenzionati interni che lavorano con il Ssn nel territorio, un terzo di questi opera all’interno degli ospedali e nei pronto soccorso. È dunque chiaro che escluderli, così come fa il dispositivo in oggetto, crea delle disparità economiche. Questo è già accaduto in passato con l’indennità Covid, eviterei di ritrovarci nella stessa situazione oggi con il decreto in oggetto. Quindi chiedo che il personale convenzionato, che fa lo stesso lavoro di un dipendente, abbia la stessa retribuzione per evitare sgradevoli e inopportune differenziazioni”.
“Il mio secondo rilievo riguarda l’Articolo 11 (incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive), prima di andare ad acquisire attività di tipo libero professionale all’esterno – ha aggiunto Magi – sarebbe il caso di coinvolgere gli specialisti ambulatoriali interni che già lavorano con il Servizio sanitario nazionale aumentandogli il numero di ore settimanali come prevede l’Acn in vigore. Oggi abbiamo colleghi che lavorano con una media di circa 20 ore settimanali basterebbe dare la possibilità, a chi ne fa richiesta, di lavorare più ore come, ripeto, prevede la Convenzione e avremmo più personale per i pronto soccorso.
“Infine – ha concluso – chiediamo il superamento del principio di incompatibilità. Lo stesso dispositivo di legge che stiamo discutendo lo prevede all’articolo 13 (Misure per gli operatori delle professioni sanitarie) per il personale infermieristico, chiediamo che venga fatta la stessa cosa per gli specialisti ambulatoriali che così potrebbero lavorare di più sempre all’interno del Ssn”.