Lavoro e Professioni
Vaccini. Medici di famiglia, infettivologi e igienisti lanciano la campagna “Non Solo Flu: porgi l’altra spalla 3.0”
Con la stagione autunnale sono tornate di grande attualità le vaccinazioni, una grande opportunità di salute pubblica. A richiamare l’attenzione sul tema sono due vaccini familiari: il richiamo annuale contro l’influenza e il nuovo vaccino contro il Covid, bivalente e diretto sia al ceppo originario del Sars-CoV-2 che alla variante Omicron e alle sue sottovarianti.
A questi, si aggiungono i vaccini contro pneumococco, Herpes Zoster e meningococco, fondamentali soprattutto nei soggetti fragili, quali over 65, malati cronici, immunocompromessi. Questi vaccini contro pneumococco, Herpes Zoster e meningococco possono essere somministrati anche nella stessa seduta della vaccinazione contro l’influenza, permettendo di aumentare la protezione nei confronti di queste malattie che comportano un alto grado di disabilità e complicazioni individuali, oltre che un elevato consumo di risorse del Ssn. Possono essere somministrati, seguendo le regole indicate dal tutorial Simg, nella stessa seduta o comunque possono essere programmati con il paziente a scadenze successive.
Proprio su questo tema è partita la nuova iniziativa congiunta di tre società scientifiche, la Società di Medicina Generale e delle Cure Primarie – Simg, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – Simit, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – Siti, le quali hanno lanciato la campagna “Non Solo Flu: porgi l’altra spalla 3.0. Stagione antinfluenzale 2022, un’opportunità per aumentare le coperture vaccinali”. Nella presentazione dell’iniziativa sono intervenuti Claudio Cricelli, Presidente Simg; Alessandro Rossi Responsabile Simg Patologie Acute; Roberto Parrella, Vicepresidente Simit; Enrico Di Rosa, Coordinatore del Collegio Operatori Siti; a moderare il giornalista scientifico Daniel della Seta.
Dopo due anni in cui l’influenza ha colpito meno, si teme un ritorno aggressivo del virus. “Come ogni anno, siamo alla vigilia della vaccinazione antinfluenzale, che partirà intorno a metà ottobre in tutte le regioni – sottolinea Claudio Cricelli – Occorre mantenere alta la guardia su questa epidemia, che si sospetta possa essere rilevante, sia per i dati dell’emisfero australe sia perché per due anni per le misure restrittive ha circolato poco è c’è un’immunità di comunità molto affievolita. Queste previsioni impongono la necessità di raggiungere elevati livelli di copertura. Inoltre, la vaccinazione contro l’influenza può fare da driver per altre vaccinazioni, a partire dal nuovo vaccino contro il Covid, che può essere anche somministrato nella stessa seduta senza alcun rischio per sicurezza ed efficacia. Il ruolo della Medicina Generale è come sempre di sostegno alle vaccinazioni dell’adulto a 360° e questa è un’occasione di rilancio. Proprio noi medici di famiglia possiamo indirizzare i diversi pazienti sulle forme di protezione più indicate per ciascuno”.
Il proprio medico di famiglia resta dunque il principale punto di riferimento per stabilire le forme più appropriate di prevenzione. È possibile rivolgersi anche ai servizi vaccinali dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL territoriali e agli ambulatori vaccinali ospedalieri, mentre per il Covid restano in funzione alcuni hub vaccinali.
“L’iniziativa – dichiara Antonio Ferro, Presidente Siti – mira a ribadire l’importanza di vaccinarsi contro l’influenza, ma anche confermare quanto sia sicura la doppia somministrazione (anti-Covid-19 ed antinfluenzale), soprattutto per gli anziani. È fondamentale che le persone non aspettino l’ultimo momento a vaccinarsi. Quest’anno dovremo affrontare un’influenza particolarmente ‘aggressiva’, visto che le nostre difese immunitarie, negli ultimi due anni, per via della Pandemia, non sono state sollecitate. C’è preoccupazione proprio per questo motivo, ma anche per via del numero delle somministrazioni antinfluenzali in netto calo. Stiamo parlando di un ceppo ben identificato che proviene dall’Australia ed i vaccini che utilizziamo sono fatti proprio su questo. Il tutto, poi, dipenderà da come evolverà la situazione in generale, se torneremo ad impiegare le mascherine o no, una decisione che spetterà al Ministero”.
Il messaggio lanciato dagli specialisti porta l’attenzione anche ad altri vaccini non meno importanti, soprattutto per la popolazione sopra i 65 anni e per i soggetti immunocompromessi. Alcune infezioni virali e batteriche che provocano anche gravi conseguenze possono infatti essere prevenute.
“Ci sono tre importanti malattie infettive da cui bisogna proteggersi: pneumococco, Herpes Zoster e meningococco – sottolinea Claudio Mastroianni, Presidente Simit –. In particolare, l’Herpes Zoster (spesso noto come Fuoco di Sant’Antonio) è una malattia gravata da severe complicanze soprattutto nei soggetti sottoposti a terapie immunosoppressive e che compromette in maniera importante la qualità della vita delle persone che ne sono affette. Da non sottovalutare lo pneumococco che è una la più frequente causa di polmonite, soprattutto nei soggetti anziani, in cui può avere una evoluzione sfavorevole. Oggi abbiamo la possibilità di utilizzare dei vaccini estremamente efficaci, che prevengono queste infezioni con sicurezza senza effetti collaterali. Inoltre, con una maggiore prevenzione si evitano ospedalizzazioni e uso inappropriato di antibiotici, contribuendo così alla lotta all’antibiotico-resistenza, che rappresenta uno dei più seri problemi di sanità pubblica nei prossimi decenni”.