Lavoro e Professioni
Suicidi in carcere. Lazzari (Cnop) chiede inserimento stabile psicologi nelle carceri
“Se con la riforma della Sanità in carcere, il tema del disagio mentale è rimandato ai presidi sanitari e ai colleghi dell'azienda, la complessità del suicidio rende necessario un lavoro di staff che male si fa con chi è presente poco in termini di ore e di visibilità. Inoltre, per provare a incidere sulle molteplici cause di fatti così gravi è necessario a nostro avviso saper leggere il contesto per agire anche con e sull'organizzazione”. Lo ha scritto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, in una lettera inviata al capo dipartimento del Dap, Carlo Renaldi, per offrire il contributo della professione che rappresenta, a meno di due settimane dalla nuova circolare del Dap sulla prevenzione dei suicidi in carcere.
“Il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - aggiunge Lazzari - in coda alla circolare fa riferimento all'immissione in ruolo di nuove figure e all'incremento di esperti ex art. 80. Riteniamo cruciale che parte delle risorse siano destinate all’inserimento degli psicologi in maniera stabile e strutturale in pianta organica, e che, per quanto riguarda gli ex art. 80, venga modificata la norma per consentire la possibilità di avere un monte ore più ampio, una diversa modalità di selezione e, di conseguenza, una maggiore stabilità finalizzata ad armonizzare il lavoro in equipe con gli altri operatori penitenziari e soprattutto essere di supporto ai colleghi dell'area sanitaria”.