Lavoro e Professioni
Speciale formazione Ecm. Il nodo sanzioni per chi non adempie obbligo aggiornamento. Bartoletti (Fimmg): “Dura lex sed lex, se ci sono l’Ordine le applica”
Proseguiamo il nostro apforndimento sulla questione dell'Ecm. Dopo anni di proroghe ci avviciniamo a settembre, l’ultima data per trovarsi in regola con il triennio di crediti formativi per medici e professionisti sanitari. Dal 30 giugno è scaduta definitivamente anche la possibilità di spostare ai trienni precedenti crediti ECM accumulati in altri anni, al fine di sistemare il debito formativo. Il professionista trovato a non corrispondere i crediti verrà segnalato all’ordine di competenza e verranno emesse sanzioni a causa dell’inadempienza.
Dell’annosa questione, che ha visto il susseguirsi di numerose proroghe anche a causa della pandemia, abbiamo discusso oggi con Pierluigi Bartoletti, Vicesegretario nazionale vicario della FIMMG.
“La formazione – esordisce Bartoletti nella nostra intervista che potrete visionare integralmente nel video qui sotto – specie in questo momento, anche per la rapidità con cui abbiamo avuto l’evoluzione della mattia quindi dal vaccino, alle terapie adesso abbiamo gli antivirali, è chiaro che è molto utile riuscire a fare crediti formativi su un problema cogente del paese, anche in previsione dell’autunno che verrà. Sul discorso dei crediti ormai sono anni che si va avanti con le proroghe, forse è il caso di metterci un punto fermo. Sono sempre stato uno di quelli che ha sostenuto l’importanza della formazione lavorando; quindi, i progetti di collaborazione all’interno dell’ospedale anche in relazione al PNRR in cui i cambiamenti organizzativi saranno necessariamente supportati da un progetto formativo”.
Gli ordini hanno confermato che, vista la necessità per il medico di rimanere aggiornato, non si esiterà ad utilizzare le sanzioni per chi non fosse ancora in pari. “Sulle sanzioni – ha ribadito Bartoletti – c’è da fare un discorso di professionalità. Dura lex sed lex, se c’è una norma che prevede le sanzioni l’ordine non può far altro che applicarle. È chiaro che anche qui ci sono colleghi che magari non hanno rispettato l’obbligo per pochi crediti e altri invece per la totalità addirittura. Quindi ci sono varie situazioni. In ogni caso la sanzione è un segnale che dice che bisogna arrivare verso quella direzione: quella di una classe medica formata”.
Con un emendamento al PNRR si configura anche la possibilità che quel professionista sanitario che non si trovi in regola con almeno il 70% dei crediti ECM del triennio possa incorrere nella provazione della copertura assicurativa delle polizze di RC professionale previste dalle Legge Gelli.
“Anche questo è un segnale che la formazione è fondamentale – ha concluso – La formazione è anche uno strumento di dialogo tra due sistemi, territorio e ospedale, che spesso parlano lingue diverse oppure non parlano affatto. Se si usano le sanzioni evidentemente c’è un problema, altrimenti non si metterebbero. La formazione fa parte delle ore di lavoro perché fa parte di un lavoro. Quindi non è che faccio ricreazione con la formazione ma continuo a lavorare. Se c’è un problema relativo al fatto che molti non fanno i crediti andrei prima a vedere l’origine del problema”.
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