“Constatiamo con sempre maggiore meraviglia, il ritardo, superiore perfino a quello già intollerabile delle precedenti tornate contrattuali, per la riapertura del negoziato finalizzato al rinnovo dei contratti dei Comparti e delle Aree di contrattazione collettiva. Un ritardo che non può essere più ulteriormente tollerato e perciò sollecitano la rapida emanazione delle necessarie specifiche Linee guida che consentano il superamento di questo impasse”.
È quanto scrivono Al Presidente del Consiglio e al comitato di settore delle Regioni e Comuni e all’Aran i segretari di Cida
Giorgio Rembado, Codirp
Tiziana Cignarelli, Confedir
Michele Poerio e Cosmed
Giorgio Cavallero
“Lo sblocco immediato della contrattazione, addirittura riferita al triennio 2019-2021 già del tutto superato, è necessario anche per un corretto sviluppo delle relazioni sindacali nel pubblico impiego – scrivono – la prosecuzione di tale ingiustificabile ritardo comporta infatti, a cascata, che la definizione della contrattazione integrativa in ogni Amministrazione avvenga con ulteriore ritardo rispetto all’anno di riferimento con il rischio di dover recepire e non contrattare, oltremodo secondo una disciplina dei fondi ‘ora per allora’ che, soprattutto in ambito dirigenziale, depotenzia del tutto la logica del risultato a cui si dovrebbe pervenire annualmente ed a seguito di un processo avviato ad inizio anno di cui non si dovrebbero conoscere in anticipo gli esiti.
La crescita di un Paese dipende anche dalla capacità di valorizzare e stimolare la propria classe dirigente. Proseguire con questo ingiustificabile silenzio e carenza di indirizzi da parte del Datore di lavoro pubblico, alla luce della situazione socioeconomica in atto, appare oggi ancor più grave e insostenibile in pendenza di indifferibili impegni per il futuro (Pnrr e Ccnl 2022-24 in primis)”.