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QS Edizioni - mercoledì 4 dicembre 2024

Lavoro e Professioni

Rsa. Cgil, Cisl e Uil lanciano la mobilitazione per il contratto

immagine 11 marzo - I sindacati: “Dopo due anni di attesa, innumerevoli richieste e presunti impegni che non si sono mai concretizzati è ora che Aris e Aiop riconoscano il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori delle RSA alla definizione di un contratto nazionale di lavoro atteso da oltre 14 anni”.
Parte la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Rsa indetta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per rivendicare l’apertura del tavolo negoziale con le associazioni datoriali Aiop ed Aris e giungere alla definizione del contratto collettivo nazionale del personale che opera nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa).

“Dopo due anni di attesa, innumerevoli richieste e presunti impegni che non si sono mai concretizzati – dichiarano le segretarie nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - è ora che Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari) e Aiop (Associazione Italiana Ospedalita' Privata) riconoscano il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori delle RSA alla definizione di un contratto nazionale di lavoro atteso da oltre 14 anni”.

Un contratto, proseguono, “che riconosca diritti e professionalità in linea con gli standard salariali e normativi ampliamente recepiti per il personale che opera nelle strutture che applicano il contratto della sanità privata da noi sottoscritto nel 2020 con queste stesse associazioni datoriali. Tale urgenza è divenuta un imperativo morale durante l’emergenza sanitaria che il nostro paese sta tuttora vivendo, emergenza nella quale il personale che lavora in queste strutture non si è mai sottratto allo sforzo di curare e tutelare gli ospiti, continuando a lavorare in modo instancabile e dando un prezioso e fondamentale contributo”.

Nelle prossime settimane Cgil, Cisl e Uil indiranno le assemblee in tutte le strutture per condividere con le lavoratrici ed i lavoratori le azioni di mobilitazione: la protesta partirà con il blocco di tutte le attività effettuate in orario straordinario di tutto il personale e con presidi davanti alle strutture. “È una battaglia difficile – concludono le organizzazioni sindacali - siamo tutti profondamente consapevoli della stanchezza e della rabbia delle lavoratrici e lavoratori, ma siamo anche convinti del fatto che solo la mobilitazione può, in questo momento, portare all’apertura del tavolo e a riconoscere dopo un decennio di immobilismo i diritti, la dignità e il salario che questi lavoratori meritano ed esigono”.
 
11 marzo 2022
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