La FADOI, società scientifica di Medicina Interna, condanna l’aggressione dell’Ucraina ed è vicina ai colleghi che stanno lottando per curare le vittime della guerra ed ai tantissimi colleghi russi, medici, infermieri e operatori sanitari, che hanno pubblicato una struggente e coraggiosa
lettera sul British Medical Journal, nella quale fra l’altro si dice: “We, Russian doctors, nurses, and paramedics, strongly oppose the military actions carried out by Russian armed forces on the territory of Ukraine. We are not looking for the guilty and we do not judge anyone. Our mission is to save human lives. It is difficult to imagine a profession more humane than a doctor”.
“I medici – sottolinea la Fadoi - non possono che essere contro la guerra. E dopo la pandemia COVID una nuova guerra vede di nuovo i medici in prima linea”.
“Vale la pena ricordare - prosegue la Federazione dei medici internisti - in questo momento storico che due medici, lo statunitense Bernard Lown e il russo Yevgeniy Chazov, si impegnarono per la prevenzione della guerra nucleare, creando l’associazione International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW), convinti che il loro impegno comune per la sopravvivenza pesasse di più delle ideologie che li dividevano. Lown e Chazov per questa iniziativa furono insigniti del premio Nobel per la pace, nel 1985. Forse verrà proprio dai medici di tutto il mondo la forza per vincere questa nuova terribile sfida contro l’umanità”.
“Come componenti del Comitato Esecutivo, a nome degli Internisti italiani della FADOI, facciamo nostre le parole degli
Ordini dei Medici italiani e spagnoli e accogliamo l’invito della
Federazione europea di Medicina Interna (EFIM) di metterci a disposizione, chiedendo agli Internisti Ucraini di contattare la FADOI (
segreteria@fadoi.org) e l’EFIM (
info@efim.org) per ogni richiesta o necessità”, conclude la Federazione.