“Il fondo, di 15 milioni di euro, destinato come risarcimento alle famiglie dei circa 400 sanitari e medici scomparsi nel corso della pandemia, quando sarà approvato, risulterà essere insufficiente e non risponderà al danno enorme della perdita di un familiare. Non vogliamo un’ elemosina” così
Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, in una dichiarazione rilancia le ragioni dello sciopero dei medici del 1 e 2 marzo prossimo.
“Alle famiglie dei medici deceduti saranno destinati pochi spiccioli mentre sono stati sprecati centinaia di milioni di euro in mascherine inutili non idonee. Quanto vale la vita dei medici di famiglia, di un medico del 118, di una guardia medica? Non chiediamo a nessuno la carità di poche decine di migliaia di euro! I 15 milioni di euro sono uno stanziamento irrisorio, mentre reclamiamo un’ investimento strutturale per far sì che ai medici convenzionati sia assicurata la copertura INAIL per gli infortuni sul lavoro”.
“Le ASL non pagando i medici che scioperano il 1 e 2 marzo usino le risorse risparmiate per implementare l’indennizzo per le famiglie. Il 1 e 2 marzo scioperiamo per vederci riconosciute tutele concrete quali quello dell’infortunio sul lavoro”, conclude Onotri.