In questi giorni i mass media sono ri-divenuti bollettini di guerra sulla cosiddetta “malasanità”, dichiara il Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed,
Costantino Troise. Errori di medici ed infermieri, veri o presunti, hanno conquistato l’onore della cronaca con il solito corollario di avvocati, periti, tuttologi.
Curiosa questa volta - nota Troise - la coincidenza con i tempi di discussione ed approvazione del D.L. sulla spending review che ha applicato alla sanità un trattamento particolare:
• taglio a monte del finanziamento che, cumulato a quello previsto da Tremonti, arriva a circa 20 mld nel prossimo triennio;
• taglio dei posti letti pubblici, che aggiungendosi a quanto è stato fatto dal 2004 in poi porta alla scomparsa di 50.000 posti relegandoci all’ultimo posto in Europa;
• prolungamento del blocco del turnover del personale di fatto fino al 2015 condannando gli operatori sanitari italiani alla più alta età media. Invecchiare lavorando ed in minor numero, insomma, alla faccia dei lavori usuranti.
E allora il corto circuito tra cause ed effetti è lampante e - secondo Troise - ci aiuta a ribadire che gli eventi avversi in sanità, compresi gli errori umani, sono imputabili soprattutto a cause organizzative ed alla responsabilità di chi è chiamato e pagato per organizzare le cure anche nel rispetto della sicurezza per cittadini ed operatori.
Aumento dei carichi di lavoro con migliaia di ore extraorario e riposi compensativi disattesi, obsolescenza della tecnologia non utilizzata a salvaguardia della sicurezza, vetustà di ambienti ed impianti: non occorre andare lontano nella ricerca di spiegazioni, chiosa ancora il segretario dell'Anaao.
Che conclude: "Altro che tagli a sprechi, disservizi e cattiva gestione. Lo smantellamento in atto del Ssn non risparmia nemmeno la sicurezza delle cure ed alimenta lacrime di coccodrillo e caccia a capri espiatori. In fondo risparmiare in sanità è facile: basta non curare più e sorvolare sugli effetti collaterali della terapia".