“E' importante che lo sciopero indetto da Federfarma per il 26 Luglio trovi la massima adesione e partecipazione di tutti i titolari di farmacia, e non solo, in quanto difende l'esistenza della farmacia e la tutela del cittadino che a breve sarà privato della possibilità di cure adeguate”. Ad affermarlo è il Movimento spontaneo farmacisti italiani (Msfi) che, pur dicendosi “contrari a forme di protesta penalizzanti per il cittadino”, ritiene questo sciopero “un dovere dei farmacisti”. Perché, anche se “proclamato in ritardo rispetto la gravità dei provvedimenti adottati dal Governo in carica”, rappresenta ora “l'ultima possibilità a difesa dell'Istituzione Farmacia prima della definitiva trasformazione della "mutua assistenza sociale" in entità speculativa economica”.
“La mancanza di azioni sindacali, strategie, pianificazioni e proposte concrete da coloro che hanno il diritto dovere di intervenire – prosegue la nota del Msfi -, ha dato occasione a questo Governo di agire in maniera ‘dittatoriale’ e imporre trasformazioni epocali, anticostituzionali e vessatorie nei confronti delle farmacie e nel sociale. E non è un caso che la dismissione dell'impresa individuale favorisca la nascita di società. L'intero articolo 11 della Legge Cresci Italia ne è un esempio concreto”. Per questo il Msfi chiede che, “a seguito della dimostrata incapacità dei direttivi sindacali dei farmacisti”, si proceda a “un rinnovamento dell'intera rappresentanza ai vari livelli. Chi ha fallito, deve dimettersi”.
Ai cittadini il Msfi ricorda infine che, anche nel corso della giornata di sciopero, “troveranno le farmacie di turno disponibili a far fronte alle necessità di chi ha realmente bisogno”.