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QS Edizioni - mercoledì 27 novembre 2024

Una nazione, 26 leggi sanitarie

21 marzo - Già nella Costituzione federale del 1890, nella Confederazione elvetica si aè affacciato il concetto dell’assicurazione malattia, che è stato poi sviluppato in una legge del 1918 che introduceva l’obbligo di stipulare un’assicurazione contro malattie e infortuni per tutti i cittadini. Di impianto rigorosamente liberale, la legge svizzsra non prevede un servizio sanitario pubblico, quindi esistono da sempre più casse malattia, libere di agire sul mercato ma obbligate a fornire un elenco di prestazioni di base stabilite per legge a livello federale. Detto questo, però, l’ordinamento è su base base cantonale, quindi non  vi è un solo ordinamento sanitario bensì 26. La situazione è rimasta pressoché stabile fino al 1996, quando la LaMal (Legge sull’assicurazione malattia) ha ridefinito la materia introducendo un sistema di concorrenza interna e, in sostanza, aprendo al mercato.
E’ vero che non esiste l’assistenza universalistica, ma per i meno abbienti è il Cantone che partecipa alla spesa per l’assicurazione (attualmente il 70% della spesa è finanziato dai premi degli assicurati e il restante dalla mano pubblica).
Per quanto riguarda il servizio farmaceutico, non esistono né pianta organica né riserva di titolarità. Le farmacie sono complessivamente 1715 e la distribuzione sul territorio è molto variabile: nel Canton Ticino c’è una farmacia ogni 1800 abitanti, ma nei Cantoni dove più forte è la presenza dei medici dispensatori il rapporto scende fino a 1 farmacia per 15-20.000 abitanti; la media, per quel che vale, è di 1 farmacia ogni 4.500 abitanti.  La spesa pro capite per farmaci è di 500 franchi svizzeri l’anno.
 
21 marzo 2011
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