18 marzo -
“Le parole del presidente della Toscana Rossi ci lasciano perplessi. Non è certamente l'intramoenia la causa della corruzione e delle liste d'attesa, anzi, la libera professione regolata per legge all'interno delle strutture ospedaliere, garantisce una maggiore efficienza nei servizi ai cittadini. La politica, prima di fare affermazioni palesemente errate e populiste, dovrebbe innanzitutto analizzare il fenomeno e quindi riflettere sulle proprie responsabilità. Le cause principali dell'allungamento delle liste d'attesa si annidano nelle inefficienze di un sistema sanitario che da anni è in sofferenza a causa dei tagli lineari, del blocco del turn-over, della diminuzione dei posti letto.
Per far sparire d'incanto - per usare la stessa espressione di Rossi - le liste d'attesa, si risolvano prima di tutto questi problemi. In mancanza di un'azione in questa direzione, le tesi di Rossi resteranno un teorema senza basi con effetti potenzialmente pericolosi. Se si abolisse l'intramoenia, infatti, ci sarebbe il rischio di creare davvero una sanità di serie A ed una di serie B: senza la possibilità di introdurre meccanismi premianti, come ha ammesso lo stesso Rossi, i chirurghi e gli specialisti migliori andrebbero a lavorare nel settore privato, sicuramente più remunerativo".
Lo afferma in una nota
Diego Piazza, presidente Acoi, Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani.