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QS Edizioni - lunedì 2 dicembre 2024

Fimmg chiede rinvio sanzioni di un anno

9 febbraio - Oltre la metà dei medici di famiglia (il 56,4%) riesce a inviare per via telematica più dell’80% dei certificati di malattia, ma c’è ancora il 16,5% che ne invia meno del 50%. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio (vedi allegato) della Fimmg su un campione di oltre 1.500 medici appartenenti a tutte le regioni italiane.
Dalla ricerca risulta anche che l’11,1% dei medici di famiglia riesce a inviare via web fra il 70 e l’80% dei certificati mentre il 15,8% ne invia tra il 50 e il 70%.
“Non abbassiamo la guardia e manteniamo la mobilitazione della categoria in attesa dell’incontro di venerdì con il Ministro Brunetta”, ha scritto in una lettera inviata agli scritti il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo.

“L’obiettivo fondamentale di tutte le OOSS  - prosegue Milillo - è ottenere la modifica della legge e in particolare la rimozione delle sproporzionate sanzioni previste. A breve termine è assolutamente necessario ottenere la sospensione del sanzionamento per almeno un anno.  Durante questo periodo sarà possibile perfezionare il sistema. Stiamo conducendo anche un’importante azione sulle Software House dei nostri applicativi per convincerle a fornire la funzione della certificazione on-line senza costi aggiunti nell’ambito della ordinaria manutenzione dei programmi. Rimaniamo continuamente in contatto con la Sogei (l’Azienda informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze) per capire anche i problemi tecnici che possono essere alla base del funzionamento irregolare dell’intero sistema. Dopo il blocco del primo febbraio, ci viene assicurato che il ‘cervellone’ ha continuato a funzionare ininterrottamente, salvo occasionali rallentamenti di pochi minuti. Ciò contrasta con i dati sopra riportati che testimoniano la persistenza e l’elevata frequenza di criticità di trasmissione”.

Milillo invita i colleghi “nel momento in cui si manifesta il malfunzionamento di una qualsiasi delle componenti del sistema”  a non “accanirsi nel ritentare continuamente l’invio, ma raccomandiamo –scrive - di procedere immediatamente a emettere il certificato cartaceo, perché la priorità assoluta deve essere data all’attività assistenziale”. “Analogamente – aggiunge - in presenza di uno studio affollato è impensabile rivolgersi al Call Center che, ammesso risponda subito, prevede una procedura di oltre 7 minuti, assolutamente incompatibile con il nostro lavoro. Anche in questo caso consigliamo di passare subito al cartaceo”.

“Abbiamo chiesto e ottenuto da Sogei – conclude - un indirizzo di posta elettronica al quale ciascuno di voi potrà inviare segnalazioni e osservazioni”.
9 febbraio 2011
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