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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Mele: “La cultura dell’aggregazione deve prevalere sulla cultura della rissa”

20 maggio - “Il provvedimento di sospensione non è stato annullato per un semplice vizio di forma. La mia vittoria, non è una vittoria dei cavilli, ma è  una vittoria politica”. È questo il commento che arriva da Giuseppe Mele, presidente di Paidoss ed ex Presidente della Fimp e ora reintegrato nel ruolo di segretario provinciale di Lecce del sindacato dei pediatri, alla sentenza che sospende il provvedimento disciplinare nei suoi confronti.
 
“Il provvedimento – ha dichiarato in una nota – minava, a mio modo di vedere, la libertà all’interno della Fimp. C’è stato un tentativo di eliminare le voci critiche, di dissenso, alla base del confronto democratico. Un tentativo che non è andato a buon fine. La dialettica ci ha sempre contraddistinti e fa parte delle dinamiche sindacali, per questo credo che bisogna continuare a procedere su questa linea evitando demonizzazioni. Dobbiamo costruire un’idea di sindacato su cui far confluire un’unità d’intenti. Non dimentichiamo che le Istituzioni ci guardano. Soprattutto dobbiamo far ritornare la pediatria in prima fila nel dibattito della politica: se si chiedesse, infatti, alle persone, chi ha dichiarato sciopero, la stragrande maggioranza indicherebbe i medici di medicina generale, non i pediatri. La pediatria è stata residuale. Invito quindi tutti ad aprire una nuova stagione di confronto in una logica di unione dove la cultura dell’aggregazione deve prevalere sulla cultura della rissa”.
 
Per questo motivo, ha poi aggiunto Mele “intendo tornare alla politica attiva”. “Grazie alla sentenza – ha detto – posso tornare a ricoprire la carica di Segretario provinciale Fimp Lecce, raggiunta peraltro grazie al voto unanime dell’Assemblea degli iscritti. Ma, sia ben inteso, la mia non è una guerra di potere. Fimp ha segnato profondamente la mia avventura politica e desidero semplicemente dare il mio contributo soprattutto, ancor di più dopo questa esperienza, a favore di chi si è trovato in difficoltà perché non gli è stato dato modo di esprimere il proprio punto di vista”.
20 maggio 2015
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